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"l'Infinito" Debutta Stasera al Rossetti

Debutto stasera venerdì 16 novembre – e repliche fino a domenica – per L’infinito di Tiziano Scarpa al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: lo spettacolo immagina l’incontro fra il giovane Giacomo Leopardi e un coetaneo adolescente di oggi...

Debutto stasera venerdì 16 novembre - e repliche fino a domenica - per L'infinito di Tiziano Scarpa al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: lo spettacolo immagina l'incontro fra il giovane Giacomo Leopardi e un coetaneo adolescente di oggi.
Fra poesia e contemporaneità, lo spettacolo diverte e interessa, diretto da Arturo Cirillo, che ne è anche interprete nel ruolo di Leopardi.

Una grande distanza e una penetrante prossimità creano una sorta di cortocircuito fra l'immagine che abbiamo di Giacomo Leopardi e quella che ci restituiscono di sé stessi gli adolescenti di oggi.

Nello spettacolo L'infinito scritto da Tiziano Scarpa e firmato da Arturo Cirillo - che ne è anche interprete assieme ad Andrea Tonin e Margherita Mannino - l'autore fa fantasiosamente "esplodere" il cortocircuito e avvicina - attraverso la magia del teatro - l'universo dell'adolescenza e quello leopardiano.

Il risultato è la scoperta di affinità incredibili fra i due mondi, uniti, in fondo, da un comune sentire come dimostra la meravigliosa poesia evocata dal titolo dello spettacolo, L'infinito, in scena allo Stabile regionale dal 16 al 18 novembre per il cartellone Prosa.

Quei versi furono scritti da un Leopardi ventunenne dopo un tentativo fallito di fuggire da casa: il tumulto dell'anima è consegnato a parole disilluse ma anche appassionate? A ben guardare un comportamento in qualche modo adolescenziale? che sfocia però nel palpito di un capolavoro.

Tiziano Scarpa - eccellente autore del Nordest, grazie al quale lo Stabile prosegue una proposta di drammaturgia legata a questo territorio - immagina che il Leopardi, appaia nella stanza di un ragazzo di oggi, alle prese con la preparazione dell'esame di maturità, magari con lo studio proprio de L'Infinito: mondi diversi, linguaggi talmente agli antipodi da scontrarsi in modo esilarante, ma il disagio interiore di Giacomo e di Andrea si rivela molto simile e foriero di interessanti induzioni?

L'idea di Tiziano Scarpa su Leopardi, rivela passione e conoscenza, secondo Arturo Cirillo, basti considerare questa scelta di leggere il testo attraverso il dialogo tra un ragazzo qualsiasi di oggi e il poeta. Il loro primo confronto è naturalmente proprio sul significato della sua lirica, su come essa nasce, e su cosa realmente, fisicamente significhi.

«Il tutto - evidenzia il regista - attraverso l'accostamento di due linguaggi diversissimi, quello colto e ricercato di Leopardi e quello di un ragazzo ignorante e in fondo disperato, e forse proprio per questo capace più di altri di sentire e comprendere ciò che Leopardi voleva dire, al di là, o magari prima, di tutte le colte e dotte spiegazioni.

Il testo in fondo è un incontro tra adolescenze, il ragazzo Andrea e la sua fidanzata Cristina e Giacomo, o meglio l'idea, tutta fantastica e teatrale, di cosa sia potuto essere a 21 anni Giacomo Leopardi, e di cosa poteva essere allora avere 21 anni, attraverso la messa in scena di un "vecchio-bambino", un "sapiente-immaturo"».

«Da qualche anno Giacomo Leopardi viene a farmi visita sempre più spesso. Credo sia attirato dalla portentosa demenza di quest'epoca. L'efficienza con cui la specie umana si applica alla devastazione del mondo. Lo stato di ipnosi sotto la dominazione delle immagini. La vita delegata ai dispositivi tecnologici. Perciò mi sono affidato alla potenza negromantica del teatro. Il teatro che sa come evocare i morti e dare corpo ai fantasmi» così Tiziano Scarpa spiega la sua scelta di affrontare il poeta attraverso la drammaturgia.

L'autore veneziano, Premio Strega per il romanzo Stabat Mater nel 2009, ama attraversare la narrativa, la poesia, la scrittura per il teatro e quella per la musica, sono strumenti nelle sue mani, come pure la parola, per la quale rivendica un peso nuovo?

«Ai nostri giorni - scrive nelle note al testo - si smozzica qualche frase, mortificata dal dovere di essere simpatici, dalla paura di risultare ridicoli, pesanti, di importunare, di non compiacere. Si evitano i discorsi impegnativi. La parola di Leopardi è il contrario di tutto questo.

È una parola siderale, oppressa, conquistata con fatica, ma sommamente liberatoria. Spalanca lo sguardo, sprigiona questioni smisurate. Una parola radicalmente aliena, estranea e irriducibile alla nostra mentalità. Ci sono momenti e posti, come oggi in Italia, in cui per trovare qualcosa di non conforme bisogna cercarlo nel passato».

Sarà così, alieno e coraggioso il suo Giacomo Leopardi: «Massimalista. Inflessibile. Inopportuno. L'opposto degli italiani, che lo hanno eretto a loro campione. Così inascoltato, tumulato nei programmi scolastici.

E tuttavia: la scuola, nonostante tutto. I giovani. L'adolescenza. La forma di vita chiamata "studente" che viene a contatto con Leopardi, proprio a scuola, nel più ovvio e istituzionale degli incontri: ma, a pensarci bene, è l'incontro più sbalorditivo e inaudito. Fra coetanei!»

L'infinito - in scena alla Sala Assicurazioni Generali del Teatro Stabile regionale - debutta venerdì 16 novembre alle 20.30, replica sabato 17 alla stessa ora e domenica 18 in pomeridiana, alle ore 16 inserito nel cartellone Prosa.

L'infinito di Tiziano Scarpa, regia di Arturo Cirillo, è una produzione del Teatro Stabile del Veneto. Andrea Tonin interpreta l'adolescente Andrea, Arturo Cirillo è Giacomo mentre Margherita Mannino veste il ruolo di Cristina.
La scenografia è di Dario Gessati, i costumi sono di Gianluca Falaschi, le musiche di Francesco De Melis &"Intrinsic" e le luci di Pasquale Mari.

Informazioni e biglietti per lo spettacolo sono disponibili presso i consueti punti vendita dello Stabile regionale, sul sito www.ilrossetti.it. Per informazioni si può contattare anche il centralino del Teatro allo 040.3593511.

La Stagione 2012-2013 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia va in scena grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste. Si ringraziano tutti i Soci, in particolare il Comune di Trieste, la Regione Friuli Venezia Giulia e la Provincia di Trieste.



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