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"l'Ispettore Generale" di Gogol' al Politeama Rossetti di Trieste

La satirica commedia di Gogol' nell'originale adattamento di Damiano Michieletto Ha riscosso un buon successo di pubblico la prima della commedia “L’Ispettore generale” scritta nel 1836 dal drammaturgo russo Nilolaj Vasil’evic Gogol e messa...

La satirica commedia di Gogol' nell'originale adattamento di D amiano Michieletto


Ha riscosso un buon successo di pubblico la prima della commedia "L'Ispettore generale" scritta nel 1836 dal drammaturgo russo Nilolaj Vasil'evic Gogol e messa in scena mercoledì 12 marzo al Teatro Stabile "Rossetti".

Il regista Damiano Michieletto, che si cimenta in uno spettacolo di prosa dopo aver riscosso consensi planetari in allestimenti lirici (Scala di Milano, Rossini Opera Festival, New National Theatre di Tokyo...), decide con originalità di ambientare lo spettacolo in un bar - di infima qualità - di un piccolo paese nella Russia dei nostri giorni; lo spettatore, entrando nella sala "Assicurazioni Generali" ha l'immediata visione della "location" dello spettacolo che seguirà per le successive tre ore: il bar, rivestito con una lurida carta da parati anni '70, con bicchieri e trofei polverosi sistemati su antiche mensole di legno. Il locale avrebbe bisogno di una ripulita radicale, che viene fatta superficialmente dal sindaco del paese, titolare del bar, con la collaborazione di moglie, figlia e degli avventori del bar che sono anche i responsabili delle principali attività istituzionali del paese (giustizia, scuola, sanità?). L'occasione di tale operosità è data dalle voci che danno per certo l'arrivo in paese di un ispettore, giunto dalla Capitale per indagare sulle presunte attività ambigue - la corruzione dilagava nell'800 come ai giorni nostri - dei burocrati del paese. L'impaurita "intelligence" del piccolo borgo riconosce l'ispettore in un giovane giunto da qualche giorno in città e tutti gli esponenti politici succitati si prodigano per mettere il funzionario a proprio agio, con fiumi di vodka e mazzette di rubli. Ivan Aleksandrovic Chlestakov, che tutti credono essere il castigatore, dapprima si stupisce ma dopo sta al gioco riuscendo ad ottenere una discreta somma in denaro oltre alle amorevoli attenzioni da parte della moglie e della figlia del sindaco, che Chlestakov promette di sposare prima di darsi alla fuga. Pirotecnico il finale della commedia che però viene bruscamente interrotto dalla notizia che il ragazzo Ivan era in realtà uno squattrinato impiegato e che il vero ispettore era pronto ad attenderli in albergo. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile del Veneto in collaborazione con il Teatro Stabile dell'Umbria, si avvale delle scene di Paolo Fantin, dei costumi di Carla Teti e delle luci di Alessandro Carletti; giovane e numeroso il cast teatrale che sul palcoscenico fa divertire il pubblico ma dimostra anche di divertirsi: cito tra tutti Alessandro Albertin nei panni del sindaco Anton Antonovic e Stefano Scandaletti nel ruolo dell'"Ispettore Generale" che, per una vaga somiglianza fisica e per il modo di muoversi sul palcoscenico fa venire alla mente l'attore comico canadese Jim Carrey. Spettacolo quindi da non perdere, che viene replicato fino a domenica 16 marzo.

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