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"Scorie Radioattivite. Chi sa Trema, ma in Silenzio" di Andrea Beraglio Oggi alla Libreria Lovat

Oggi, alla Libreria Lovat di Trieste, ore 18,00 appuntamento con l’attualità più scottante, e troppo spesso “dimenticata”.Sarà, infatti, ospite del Lovat Lab Andrea Bertaglio, giornalista che assieme all’esperto di risparmio energetico Maurizio...

Oggi, alla Libreria Lovat di Trieste, ore 18,00 appuntamento con l'attualità più scottante, e troppo spesso "dimenticata".

Sarà, infatti, ospite del Lovat Lab Andrea Bertaglio, giornalista che assieme all'esperto di risparmio energetico Maurizio Pallante (presidente del Movimento per la decrescita felice) ha da poco pubblicato "Scorie radioattive. Chi sa trema, ma in silenzio" (Ed. Aliberti).

Bertaglio, che assieme a Pallante cura il Blog sul risparmio energetico de Il Fatto Quotidiano, presenterà la loro tagliente inchiesta che svela scenari inquietanti sulla realtà del nucleare in Italia, dialogando con il prof. Mariano Cherubini. "Scorie radioattive" sta suscitando rabbia e indignazione perché svela che ci sono depositi radioattivi un po' ovunque e che gli scarichi di routine dei centri nucleari finiscono nei fumi e nei laghi. Anche se nessuno sembra notarlo. Dai depositi di scorie ereditati dall'epoca dell'atomo, ai materiali di scarto medicali, fino ai rischi connessi alle trivellazioni per la costruzione del famigerato corridoio 5 della Tav, Bertaglio esporrà il lungo elenco dei pericoli e delle minacce di radioattività che incombono sugli italiani che pur hanno espresso la loro ferma opposizione all'energia nucleare.

Ecco un inquietante abstract del libro: "Di tanto in tanto, in date sconosciute, ci sono treni che fanno la spola tra l'Italia e la Francia attraversando paesi e città.

Trasportano scorie nucleari, solo che nessuno lo sa. Sulle rive della Dora Baltea, esattamente a Saluggia, è stipato l'85 per cento dei rifiuti radioattivi italiani, in gran parte in forma liquida.

Dovevano essere solidificati trent'anni fa, e invece sono ancora lì.

Insieme a cinque chili di plutonio, una quantità sufficiente a uccidere cinquanta milioni di persone: un decimo di milligrammo, se inspirato, costituisce ufficialmente una dose mortale. Millecinquecento metri più a valle c'è il più grande acquedotto del Piemonte, e quando il fiume è in piena, chi sa trema. Ma in silenzio"?.

Realtà scomode, forse davvero troppo "ingombranti" per essere conosciute e tollerate. Ma che è doveroso conoscere, stante il pericolo che rappresentano per tutti i cittadini, sia ignari sia consapevoli.

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