Rock'n'roll Dublin, una triestina alla mezza maratona
La triestina Linda Simeone ci racconta la sua magnifica ed emozionante avventura a Dublino. Un racconto che ci fa rivivere tutte le sue impressioni, chilometro dopo chilometro. Una storia che parla di passione, duro allenamento e di...Super Mario.
Questa era la mia terza mezza maratona. La prima in assoluto in Irlanda e la prima per la quale io avessi mai preso l’aereo. Ci avevo provato lo scorso anno, ma uno sciopero Lufthansa ha cancellato tutti i miei sogni da finisher per la gara di San Sebastian (Bilbao). Ero entusiasta solo all’idea di andare a correre a Dublino. Mentre qui a Trieste facevano 40 gradi e nemmeno l’acqua del pedocin riusciva a dare tregua alle caldane estive, io partivo per raggiungere la temperatura irlandese di ben 10 gradi: una piacevole sensazione solo al pensiero. Mi sono allenata più o meno duramente. Ma sono partita con un obiettivo più saldo che mai: questo giro a Dublino pretendeva il Record. Il timing da abbattere era le 2h16m. Oh sì, avete capito bene; due ore e sedici minuti. Penserete probabilmente che io non abbia tutte “le galline in caponera”, ma vi assicuro che correre una mezza maratona è un’esperienza incredibile. Ti cambia il corpo, ti cambia la mente, ti cambia tutto. Sono partita da sola, con la supponenza triestina che tanto l’importante xe divertirse, per partecipare alla terza edizione della Rock and roll Half Marathon.
La RNR Half Marathon fa parte di un circuito di mezze maratone che copre tutto il mondo, la cui sede principale è a San Diego in California. In Italia ancora non ci sono ed è un gran peccato.
Particolarità di questo circuito di mezze maratone è che a ogni miglio (circa 1.609 km) si trova un concerto di gruppi autoctoni. Tutte le persone possono vestirsi a tema rock e vi assicuro ne ho viste veramente di tutti i colori.
Ho corso tra i Guns and roses; gli ACDC, i depeche mode; ho incontrato pure Super Mario, svariati Leprechaun e qualche gruppo irlandese in tutù verde. Sia uomini che donne. Io anche non ero da meno. Da Trieste con furore qualcosa mi dovevo pur inventare. Ho comprato la parrucca verde stile la cantante Jam anni 80 dei cartoni animati che ha caratterizzato la mia infanzia. Verde perchè é il colore irlandese e poi perché ho lasciato scegliere a un mio amico che nel momento in cui sono entrata in negozio mi ha mandato un whatsapp: Sei pronta per la gara Linda?
“Non ancora. Devo prima comprare una cosa. Secondo te verde va bene?”
La gara è stata per me anche un'occasione per portare da Trieste un messaggio di solidarietà. Infatti, oltre all'accessorio eccentrico, ho avuto il piacere di indossare i pantaloni marchiati Lions Club Duino, realtà molto attiva nel sociale.
Ma torniamo alla gara. Al finish della mezza ti attende un concerto in grandissimo stile Rock and Roll con tanto di palco grande come tutta piazza unità. Ma queste sono sciocchezze. Tanto dopo 21 km figurati se tu riesci ad ascoltarti un concerto. Io appena arrivata mi sono stesa a terra a pelle di leone e non sono riuscita a dire nulla per ben 15 minuti. Avevo anche un buono birra. Che non sono riuscita a usare. Di questo però un po' mi pento adesso. Che triestina mai molla una birra za pagada al banco?
In ogni caso SÌ, ho finito la gara e ho fatto anche il record.
Peccato solo che prima di partire, per la prima volta in assoluto, non ho guardato l’altimetria della gara ed ero assolutamente convinta che tutto il percorso si sarebbe svolto in pianura. Te ga voja. Dublino ha salite e discese che neanche immaginavo e che le mie ginocchia hanno registrato con tanta fatica: al diciassettesimo chilometro credo mi si siano girati gli occhi. Al ventesimo crisi di pianto. Ho visto il traguardo e ho iniziato a singhiozzare come se fosse stata l’ultima cosa che avrei potuto vedere in vita mia.
Una fadiga che non ve digo.
Però bello, magnifico. Ho percorso tutto il centro di Dublino e devo dirvi che veramente è carino, siamo passati davanti alla fabbrica della Guinnes (sarò ripetitiva ma ve lo confermo. La Guinness ha un gusto completamente diverso in Irlanda. È tutta un’altra storia) e poi abbiamo attraversato il Phoenix Park. Queste corse sono il modo più veloce per conoscere un luogo in maniera anche abbastanza esaustiva. Che turista farebbe 21 km di camminata in un giorno normale?
Posizione 4196. Emanuele ha detto che per pubblicarmi il reportage dovevo arrivare entro i primi dieci… Io ci provo lo stesso a mandarglielo questo pezzo perché veramente racconta l’entusiasmo che avevo nel poter dire io, da sola e da Trieste, con sta benedetta parrucca verde sono andata a correre a Dublino. Non ho fatto numeri impressionanti, non sono arrivata nemmeno tra i primi cento, però ho battuto il mio record e sono riuscita in quello che volevo. Da Trieste con furore il mio “verde” reportage su Dublino.