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Martedì, 23 Aprile 2024
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Sabato Parte il Pullman che Viaggia nel tempo... E'Storiabus

Sale sul Carso il bus storico-turistico che ripercorre i luoghi teatro delle grandi battaglie della Prima Guerra Mondiale: tra Italia e Slovenia ritrova i luoghi-simbolo di una lenta e terribile guerra di logoramento. Dopo il viaggio lungo la...

Sale sul Carso il bus storico-turistico che ripercorre i luoghi teatro delle grandi battaglie della Prima Guerra Mondiale: tra Italia e Slovenia ritrova i luoghi-simbolo di una lenta e terribile guerra di logoramento.

Dopo il viaggio lungo la valle dell'Isonzo fino a Caporetto, per ricordare la pesante sconfitta subita il 24 ottobre 1917 dall'esercito italiano a opera di quello austro-ungarico, riparte per la seconda tappa attraverso i luoghi-simbolo della Grande Guerra èStoriabus, il pullman storico-turistico che permette di viaggiare nel tempo e nella storia attraverso itinerari culturali di grande fascino.

Sabato 23 novembre alle 9 dalla fermata dell'autobus di Corso Verdi 12 a Gorizia, partiranno due bus e saliranno sul Carso, per ricordare, con il commento storico di Marco Cimmino e Pierluigi Lodi, le tante battaglie che furono combattute sull'aspro altopiano roccioso italiano e sloveno, alla scoperta delle tracce che la Grande Guerra ha lasciato.

Anche dopo la presa di Gorizia, nell'agosto del 1916, la guerra sul Carso continuò lungo e oltre il Vallone delle Acque: èStoriabus ripercorrerà le tappe degli scontri, da Doberdò del Lago alla cappella ungherese di Visintini, da Castagnevizza del Carso (Kostanjevica na Krasu) al Monte Faiti, fino a raggiungere il Monte Hermada, inespugnabile fortezza che sbarrò alle truppe italiane la via d'accesso a Trieste.

Il Carso fu un po' il paradigma di quella guerra terribile, che logorò lentamente l'esercito italiano. Gli Italiani affrontarono questo zoccolo di pietra da posizioni largamente svantaggiate logisticamente parlando: dovettero sempre attaccare dal basso verso l'alto, osservati dall'avversario, senza possibilità di ripari efficaci, tormentati dalla natura del terreno, arido e ostile, con la pietra pronta a trasformarsi in una tempesta di schegge taglienti ad ogni scoppio di granata. Eppure avanzarono: a testa bassa, come il "sublime armento" di dannunziana memoria.

E fu strage terrificante, per undici feroci battaglie. L'èStoriabus del 23 novembre punterà al centro di questo vortice di ferro e di fuoco: Doberdò, Castagnevizza, Visintini, le Bocche del Timavo e l'Hermada. Lo scopo è quello di dare un'idea efficace di quello che fu la guerra sul Carso, prima di tutto dal punto di vista delle condizioni di vita: le trincee, le gallerie, gli stessi sassi sbrecciati, parlano di una sofferenza terribile. "Questa è la meta - spiega lo storico Marco Cimmino - di questo viaggio: riscoprire una tragedia che rese, paradossalmente, i nemici fratelli. Affratellati nell'immensità del dolore. La cappella ungherese di Visintini, con la sua semplice struttura, parla proprio di questo: terminata di recente, grazie ad una ritrovata fratellanza italo-magiara, ci racconta l'Europa che vorremmo".

ÈStoriabus è parte del progetto Carso 2014+ promosso dalla Provincia di Gorizia, ed è realizzato dall'Associazione culturale èStoria in collaborazione con APT, promossa dalla Provincia di Gorizia, dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dall'UPI con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia.

Per informazioni si può telefonare allo 0481.539210 da lunedì a venerdì in orario 9-12, passare negli uffici dell'Associazione culturale èStoria in corso Giuseppe Verdi 69 a Gorizia nei medesimi orari oppure scrivere a eventi@leg.it.

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