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Sport e disabilità, il 30 gennaio se ne parla un convegno al Palazzo della Regione

L'evento rientra nelle attività collaterali organizzati dalla Federazione Canottaggio con lo scopo perseguire un percorso di integrazione delle persone diversamente abili nelle discipline sportive

Un convegno molto importante per la sua valenza non solo sportiva, ma anche sociale, quello che è stato presentato presso la Canottieri Adria, e che è previsto per il prossimo 30 gennaio nel Palazzo della Regione (Sala Predonzani) in via dell’Orologio a Trieste, e che avrà come tema il rapporto fra le discipline di qualsiasi tipo e la disabilità, e che rientra nell’ambito degli eventi collaterali organizzati dalla Federazione Canottaggio per formare nuovi allenatori di ParaRowing.

Numerose le personalità intervenute al pontile Istria per illustrare l’happening di fine mese. Il numero uno regionale della Fic, Massimiliano D’Ambrosi, ha sottolineato innanzitutto l’ottima risposta delle istituzioni, osservando inoltre che «l’organizzazione della Conferenza Stampa presso l’Adria non è una scelta casuale, perché proprio questo Circolo è quello che da più anni è impegnato in un percorso di integrazione delle persone diversamente abili, grazie soprattutto ai cosiddetti Special Olympics ed all’opera dell’istruttrice Luciana Sardo».

Il Presidente della Federazione ha auspicato che «altre Società, nel breve periodo, possano aderire al progetto ed in tal senso le risposte pervenute mi lasciano molto ottimista. Abbiamo deciso di organizzare il convegno, perché da un lato abbiamo il know how da parte della Fic nazionale, dato da esperienze in altri territori, dall’altro molti Club della regione iniziano a maturare interesse per l’argomento. Abbiamo lanciato l’amo e vogliamo proseguire in questa direzione».

Anche il Consigliere Nazionale della Federazione, Dario Crozzoli, ha sottolineato la valenza del progetto: «La Fic, da oltre 10 anni, ha posto particolare attenzione su questo tema, investendo risorse ed attrezzando i comitati locali. La risposta è positiva, dobbiamo continuare su questa strada».
Vincenzo Zoccano, Presidente della Consulta Regionale Disabili e co-organizzatore del Convegno, ha innanzitutto osservato come il suo organismo sia «l’unica realtà di questo tipo istituzionalizzata in Italia. Non vogliamo che questo progetto sia solo uno spot, ma crediamo nel suo spirito di integrazione sociale. Lo sport, come la musica, va vissuto come elemento di inclusione. Le persone con disabilità vanno valorizzate, all’interno di ciascuna disciplina, per quello che possono e non per quello che non riescono a fare. Nel nostro mondo ci sono atleti di grande valore, che possono compiere imprese pari a quelle dei normodotati e talvolta persino superiori».

Il velista Berti Bruss ha invece portato la sua esperienza, quella, per intenderci, «di una regata Trieste - San Remo in due, il sottoscritto assieme ad una persona disabile: 76 giorni passati in mare a condividere emozioni e sensazioni, che hanno portato, poi, alla stesura del libro "Io e i tuoi occhi" ed al successivo progetto Amareterapia, che ci ha regalato tante soddisfazioni». Infine l’intervento di Cristiano D’Agaro, al quale la sedia a rotelle non ha tolto affatto la voglia di vivere il mare. Anzi. «Da velista e da rappresentante delle Stelle Olimpiche mi auguro che il convegno porti a risultati concreti e che il florido mondo triestino del canottaggio possa abbracciare all’unisono questo progetto».

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