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L'incontro con la stampa

Mister Bonatti disegna la sua giovane Unione: "Appartenenza, identità e lavoro"

Il nuovo allenatore della Triestina ha incontrato per la prima volta gli organi di informazione locali. "Ai tifosi diciamo che faremo di tutto per determinare quel senso di appartenenza in cui credo tanto". Capacità di leggere la partita, adattamento e identità. Questi gli ingredienti

TRIESTE - Quando provano le uscite sul portatore di palla chiede pressing e si arrabbia se le distanze sono lunghe. E' troppo presto per tracciare un bilancio di questi primi giorni di allenamento ma il mister della nuova Trietsina Andrea Bonatti ha fatto capire, sin da subito, che alle chiacchiere preferisce il duro lavoro. Capacità di leggere la partita, creare un vero senso di appartenenza e la volontà di disputare, senza montarsi la testa, una stagione da protagonisti. Si respira una sorta di darwinismo calcistico nelle parole del nuovo allenatore che oggi 15 luglio, allo stadio Grezar, ha incontrato la stampa. 

Capaci di cambiare in corsa

"Quale modo di giocare preferisco? Quello che fa vincere" risponde così alla prima domanda per aprire poi ad una analisi più precisa. "Abbiamo dei principi di riferimento ma credo che sia altrettanto opportuno riuscire ad adattarci durante la partita, sempre mantenendo quella che sarà la nostra identità. Ci saranno dei momenti in cui avremo più palleggio, altri invece in cui l'atteggiamento sarà quello, senza vergognarci, di optare per un blocco difensivo andando in transizione". La traduzione automatica è: saremo capaci di cambiare in corsa.

"Senso di appartenenza"

"Oggi non è possibile tracciare un obiettivo, io vorrei vincere ma siamo un cantiere aperto con una rosa in costante evoluzione, tutti fattori che determinano difficoltà nello stabilire e nel quantificare una posizione in classifica o altro. Quello che posso dire ai tifosi, oltre al fatto che faremo di tutto per determinare quel senso di appartenenza in cui credo tanto, è che vogliamo essere competitivi. La nuova proprietà è entrata molto velocemente e ha ristabilito una situazione complessa". In campo si sono visti i "vecchi" Procaccio, De Luca, Gomez, Crimi, Coppola (rientrato dalla Bulgaria) e Martinez. Gli altri sono nuovi, con alcuni innesti dalla Primavera e altri giovani presi nelle ultime ore. 

La scelta dei giovani

"Crediamo in loro - così Bonatti - e sono forti. La volontà è quella di avere un gruppo completo ed omogeneo anche dal punto di vista anagrafico con alcune esperienze acquisite significative. La freschezza dei giovani è un valore aggiunto, a loro vanno associate figure che possono andare a completare la squadra". Il senso è trovare quel carattere e quel carisma che forse, in questi anni, dalle parti del Rocco sono completamente mancati. Al di là delle parole, domani 16 luglio l'Unione è in campo ad Auronzo di Cadore per la tradizionale amichevole con la Lazio. "Sarà presto per avere delle indicazioni, cercheremo di riuscire a stare bene in campo e fare di necessità virtù".  

Meno chiacchiere e più fatti

Il messaggio più onesto da mandare ai tifosi? "Faremo di tutto per determinare quel senso di appartenenza in cui credo tanto. Ora sono potenzialità ma i mezzi per crearlo li abbiamo. Penso che unione sia un termine che ci sta e rende bene l'idea che abbiamo". Poche chiacchiere e più fatti può essere la cifra stilistica del Bonatti allenatore? "Bonatti è questo" ha concluso. Domani la Triestina parte per il Cadore. Poi sarà la volta del ritiro a Ravascletto, in Carnia. 

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