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Martedì, 16 Aprile 2024
La grande festa

Triestina anno zero, al Rocco fanno festa in tremila

Nella serata di oggi 31 agosto è stata presentata la squadra che giocherà nel prossimo campionato di serie C. Troncato (quasi) ogni legame con il recente passato. Giacomini: "Sono abituato a far parlare i fatti". Mister Bonatti: "Siamo ambiziosi, ma un passo alla volta". Tanta musica, fumogeni e cori

TRIESTE - "No me ricordo ben ma me par che 'sto anno la maledizion della zingana dovessi finir". Erano da poco iniziati gli anni Novanta del secolo scorso e da allora, tra la tifoseria rossoalabardata, la scusa per dare spiegare i numerosi fallimenti societari e sportivi è stata sempre la stessa: "Colpa della maledizione". Al posto dello stadio Nereo Rocco sorgeva parte di un campo nomadi e la leggenda vuole che nei giorni dello sgombero una donna di origini rom, legittimamente furiosa nei confronti delle ruspe, avesse lanciato una sorta di anetema nei confronti della Triestina. C'è chi dice per 30 anni. Chi per chissà quanto. Un tifoso della Furlan questa sera ha ricordato quella storia e, con molta suggestione - meglio storytelling, direbbero i nuovi proprietari - qualcuno potrebbe dire che finalmente è arrivato il momento di scacciarlo. 

Via il passato, spazio al futuro

Ciò che la nuova Triestina ha sicuramente scacciato è il recente passato. Dal palco della presentazione della prossima stagione, allestito in pompa magna per circa 3000 tifosi, i vertici hanno lanciato messaggi precisi. "Abbiamo trovato una società in stato di abbandono" ha detto il responsabile della comunicazione, Gabriele Parpiglia, prima di lasciare posto al sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza. "Questa è la Trieste che amo" così il primo cittadino davanti alla folla. Tanto entusiasmo, condito da molta musica e volumi da show business. "Mi piace parlare con i fatti, mi piace far parlare il campo" queste le parole del presidente Simone Giacomini. 

Piedi per terra

A riportare la calma c'ha pensato il mister, Andrea Bonatti. "Siamo ambiziosi, ma va affrontato tutto passo dopo passo" questo il senso dell'intervento, subito dopo la presentazione della squadra. Per il resto è tutta una grande festa, sulle note de Il Pagante, le Donatella che cercano di tenere la barra dritta il popolo della Furlan che fa esplodere fumogeni e entusiasmo che dalle parti di Valmaura non si vedeva da tempo. E' presto, certamente, per dire dove arriverà questa Triestina. Ma è il momento giusto per affermare che il sorriso sul volto di molti tifosi è tornato. Tanti bambini, famiglie, ultras, ma soprattutto gli innamorati dei colori rossoalabardati. Li chiamano greghi, perché la società venne fondata da persone giunte a Trieste da Levante. 

Il legame con la città

Il clima, questa sera, non era quello di Salonicco o Atene. Ma il cuore di quella Trieste si è scaldato di nuovo e, a sentire le voci di chi ha voluto esser presente, la strada è quella giusta. Sabato si gioca, il calcio d'inizio contro il Pordenone è alle 21. La società ha chiesto di spostare la partita perché in concomitanza con la grande manifestazione a favore dei dipendenti Wartsila che rischiano il posto di lavoro. Avanzando la richiesta, la nuova Triestina si è già conquistata la fiducia della tifoseria. Storicamente la Trieste del tifo è in grado di dare tanto. Tre elementi non devono mai mancare: onestà, serietà e impegno. A partire da sabato e a prescindere da maledizioni. Quelle servivano come scusa e da oggi i greghi non ne hanno più bisogno. 

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