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Unione: il Punto di Andrea Giovannini

Il calcio è illogico, dice bene il Presidente, basta un’occasione che si trasforma in rete, e dal baratro si passa all’olimpo. Che strano questo calcio ma bello proprio per questo motivo, per quell’illogicità che lo rende il più bel gioco del...

Il calcio è illogico, dice bene il Presidente, basta un'occasione che si trasforma in rete, e dal baratro si passa all'olimpo. Che strano questo calcio ma bello proprio per questo motivo, per quell'illogicità che lo rende il più bel gioco del mondo.

Illogica come la posizione in classifica della Triestina, costruita per i piani alti e ridotta a una quint'ultima posizione che non le compete. Certo, Riccardo Cap. Allegretti, è rientrato per dare quella stabilità, quell'equilibrio che all'Unione sicuramente mancava, ma non può essere solo lui il protagonista di tutto!

Il capitano è sempre in grande spolvero e quando si deve tirar fuori il cuore, lui, proprio non si defila, anzi diventa il vero leader che mancava a questa squadra. Il leader che deve dettare i tempi e i movimenti a un gruppo, non ci stancheremo mai di affermarlo, può e deve portarsi in una posizione più consona.

Il mister non si stanca mai di dirlo, i ragazzi rispondono alle sollecitazioni, alle sue indicazioni, a quel che lui ritiene giusto per questa squadra, il suo lavoro verrà, alla fine, sicuramente pagato. Il suo modo di porsi poi, sempre educato e calibrato, porterà a questa nostra compagine, quel tocco in più che le permetterà di farsi bella agli occhi di tutti.

La Cremonese è arrivata a fagiolo, per dare il LA alla corsa verso il primato. Primato che crediamo non sia irraggiungibile, un primato in cui credono i tifosi, quei tifosi che mai hanno lasciato la Triestina neppure negli anni bui. Ora, con un Presidente folkloristico ma presente, tanto presente, con una società seria che lavora quotidianamente e che da quella sicurezza necessaria per poter star tranquilli, i ragazzi sono nella miglior posizione possibile per dare il massimo.

Ci sono problemi evidenti di logistica, l'assenza del campo per l'allenamento è una mancanza grave, ma con la volontà e l'impegno, si possono portare a casa i risultati che tutti si aspettano. Andare ad allenarsi a Capodistria, non sarà una scelta popolare, ma davanti all'esigenza, alla necessità di una struttura, è, e deve essere, un pensiero minore. Un pensiero minore per tutti i Triestini che si sentono traditi, ma che, allo stesso tempo, devono pensare di essere in una situazione particolare nella quale bisogna fare di necessità, virtù.

La settimana prossima in casa del Piacenza, si deve andare a fare un'altra gara degna di una squadra che aspira alla promozione, dettando il nostro gioco e cercando di portare a casa un risultato importante che potrebbe, veramente e per vie definitive, rilanciare la stagione di questa Triestina in cui tanti e tanti tifosi credono notevolmente.

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