Smartworking e bambini: dalla Regione arriva il progetto per aiutare i genitori che lavorano
Il progetto "Genitori in prima linea" prevede spazi di coworking con educatori per i bambini, gruppi di sostegno alla gravidanza e conferenze
Il progetto "Genitori in prima linea" prevede spazi di coworking con educatori per i bambini, gruppi di sostegno alla gravidanza e conferenze
Secondo alcune recenti ricerche la giornata lavorativa in smart working dura in media da 1 a 3 ore in più, si fanno più riunioni e si tende ad essere reperibili anche al di fuori dall’orario lavorativo. L’impossibilità di "staccare" dal lavoro e di preservare i propri spazi personali può essere causa, nel lungo periodo, del cosiddetto burnout da smartworking
Qualità del lavoro compromessa, bimbi che possono mettersi nei guai mentre la mamma deve risolvere un problema al telefono, genitori che lavorano al computer con i piccoli nel marsupio. Situazioni a tratti insostenibili per chi lavora in smartworking e con le nuove regole non può chiedere il congedo parentale
In un'intervista al Corriere la responsabile del personale Monica Possa ha spiegato la rivoluzione in corso nel gruppo, che conta 72mila dipendenti in tutto il mondo, in seguito alla quale "non torneremo più indietro, ci sarà sempre una modalità di lavoro bilanciata tra ufficio e remoto"