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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Trieste Cambia: «Giunta Cosolini attenta al turismo, maggior sinergia tra operatori del settore»

Mantenere e continuare ad abbellire questa città come è sicuramente nelle capacità di questa giunta comunque non basta più; è ora necessario migliorare il rapporto con il comparto degli operatori turistici e della ristorazione e facilitare per quanto possibile il loro lavoro quotidiano.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima
Sul mondo dei grandi piani marketing, dei guru che dicono cose giuste e/o banali facendole passare per verità trascendenti, dei costi enormi per le azioni inutili ho già parlato in altri miei post e non sto qui a ripetermi. Oggi desidero guardare avanti con l'umiltà di chi fa autocritica ma l'entusiasmo di chi vede i passi fatti e quelli possibili da fare. Parto dal racconto di un episodio...
Subito dopo l'insediamento di Cosolini come sindaco di Trieste, andai da lui come referente della promozione web dell'ente regionale del turismo per concordare azioni comuni. Conosco Cosolini da tempo e di lui, assieme ad altre doti, ho subito apprezzato operatività e l'onesta intellettuale spesso latitante nel mondo politico come molti sanno. Andai da lui con idee e programmi di comunicazione nel settore del turismo e mi accolse come sempre con un sorriso facendo una premessa, non scontata, ma correttia e intelligente che ricordo ancora. Mi disse, parola più parola meno: Giampiero, anche nel turismo ad ognuno il suo compito. Il mio compito principale come sindaco di questa meravigliosa città è renderla piu bella, farne una città dove il turista che arriva possa rimanere estasiato per le sue bellezze e per la piacevolezza di una passeggiata in centro e tra i suoi musei. A voi, certo con il mio aiuto, il compito di promuoverla. Semplice ma efficace analisi della suddivisione dei ruoli e dei compiti delle amministrazioni, con una chiara idea delle priorità. 
Ora quando cammino per Trieste tento di astrarmi un attimo dalla visione di chi ci abita, per guardare questa città con gli occhi di un turista, vedo una città rifiorita, più vivace, più accessibile, dove anche una zona anni fa depressa, come Ponterosso, con  l'installazione del passaggio Joyce (Ponte Curto), è diventata una delle immagini che dal punto di vista turistico maggiormente identifica Trieste e ne contribuisce al successo. Riuscire, nonostante questi anni di drammatica crisi economica, non solo a mantenere attraente ma a migliorare questa città agli occhi del turista è stata una ottima impresa. Risento risuonare le parole di Cosolini di quel giorno e capisco che ha mantenuto le promesse nonostante mille difficoltà, innegabili errori e incidenti di percorso, ma i fatti sono questi e i numeri parlano.
Per motivi professionali, sui quali non mi dilungo, sto facendo una valutazione di buona parte degli operatori turistici relativamente alla loro reputazione web tramite un sistema standard nel mercato del turismo on-line. Il risultato che sta maturando è una ottima valutazione nei giudizi dei turisti per la città di Trieste, una buona valutazione sulle strutture turistiche, una non soddisfacente valutazione su tutta la parte di promozione e di presenza web del settore. Ma il dato che in questa sede ci interessa è il primo, ossia la soddisfazione del turista sulla città.
E non è solo il turista ma sono anche le testate internazionali - di poche settimane fa un altro lusinghiero articolo su una prestigiosa testata inglese - e i tour operators importanti a dare giudizi entusiasti sulla città. Sempre per lavoro infatti ho contribuito nel portare per la prima volta a Trieste uno dei maggiori Tour Operator cinesi che è rimasto favorevolmente colpito dalla città di Trieste. Ecco perchè scrivo e dico che la prima parte del lavoro promesso in quella sede è stato fatto, tra cui passi importantissimi, ma nel contempo vedo ancora molto cammino. Le cose da fare, come sempre, sono più di quelle fatte, e per questo le critiche costruttive che sono di sprone, nonché di suggerimento, sono sempre ben accette. Ritengo invece solo bizzarre le critiche che provengono da chi ha avuto possibilità e potere, in tempi economicamente migliori, e poco ha fatto per il turismo in città. 
Mantenere e continuare ad abbellire questa città come è sicuramente nelle capacità di questa giunta comunque non basta più; è ora necessario migliorare il rapporto con il comparto degli operatori turistici e della ristorazione e facilitare per quanto possibile il loro lavoro quotidiano. Il percorso deve essere quello di favorire la crescita di un mondo imprenditoriale già esistente ed enormemente capace, a cui ascrivere buona parte del merito dei successi della Trieste turistica, ma che ora deve fare il salto di qualità riuscendo ad aggregarsi - senza invidie e riserve - in una efficace rete di imprenditori diffusa sul territorio che possa offrire al turista quello che ora gli manca, ossia una organizzazione capillare dell'offerta.
Oggi il turista viene e trova una bella città, un bell'albergo dove sostare, bei musei da visitare ma il tutto è scollegato, bisogna aiutare gli operatori a creare una offerta turistica integrata e metterla a disposizione, con i metodi tradizionali ed innovativi, al turista. Tutto si basa sulle capacità di singoli attori, ma la sfida del 2016 riguarderà l'organizzazione dell'ospitalità del territorio, la capacità di ascoltare la categoria nel suo complesso, dal grande albergo al piccolo ma ottimo Bed & Breakfast, con l'umiltà di chi deve ascoltare, capire ed aiutare chi lavora quotidianamente alla prese con i mille piccoli problemi, senza presunzioni da mega managers con in tasca 1.000 soluzioni e bocche solo pronte alle critiche.
Questa una sfida che mi piace, ossia quella di una Trieste che si apre a se stessa e favorisce la crescita di chi vuole e può fare rete.
Consigliere Trieste Cambia
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