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Il regista di 'Game of Thrones' a Trieste: “Città ideale per il sequel del mio film”

L'intervista con il cineasta inglese Neil Marshall, che ha ricevuto il premio alla carriera al Trieste Science + Fiction Festival

“Trieste sarebbe una città ideale per girare il sequel del mio ultimo film”, lo ha dichiarato il regista Neil Marshall, che ieri sera ha ricevuto il premio Asteroide alla carriera al Trieste Science + Fiction Festival. Una carriera che lo ha visto decollare dal primo lungometraggio Dog Soldiers, nel 2002, alle più note serie Tv, tra cui Il Trono di Spade (con l'episodio 'L'assedio', nella seconda stagione), fino all’ultimo film The Lair, proiettato ieri al Rossetti, in cui dei soldati americani in missione in Afghanistan si imbattono in un avversario ben più temibile dei ribelli locali: degli ibridi alieni creati decenni prima dall’esercito russo.

In questa intervista, rilasciata in esclusiva a Trieste Prima, il cineasta inglese dichiara che “A Trieste ci sono molti bunker sotterranei, l’ideale per girare un ‘monster movie’ come un sequel di The Lair. In questa città ci sono anche molti castelli, il setting perfetto per film di mostri più gotici. So che vengono girati molti film a Trieste, sicuramente si presta molto a storie di fantasmi con edifici abbandonati. Una città piena di possibilità, dove mi piacerebbe molto girare un film”.

Da ‘Dog Soldiers’ in poi lei è riuscito a creare dei film di successo duraturo anche con un budget limitato, proprio nei generi che richiedono un budget alto: qual è il suo segreto?

“Cercare di tirare il budget il più possibile. Faccio attenzione all’uso di pochi minuti di filmato che danno un particolare carattere e sapore al film, oltre a un attento uso degli effetti speciali. Poi utilizzo un ‘white screen’ che dà una sensazione di maggior carattere epico alle inquadrature".

Lei ha ricevuto il premio alla carriera, qual è stato il momento più importante nel suo percorso da regista?

“Sicuramente il mio primo film, Dog Soldiers, anche perché ci sono voluti sei anni per girarlo, è stato un film laborioso, e in quel momento mi sono finalmente reso conto che potevo avere una carriera in quel settore”.

Nell'episodio da lei girato in Game of Thrones le scene della battaglia erano molto intime e quasi misteriose, con molta nebbia e inquadrature sui singoli personaggi. Nella battaglia dell'ultima stagione l’atmosfera mi sembrava simile, come se ci dovesse essere una continuità con l’episodio firmato da lei sei anni prima. Ha avuto la stessa impressione?

“Non del tutto, ho sentito molte lamentele per quanto riguarda la battaglia della stagione 8, che era sembrata troppo ‘scura’ da tutti i punti di vista, mentre non ho sentito gli stessi commenti per 'L'Assedio'. Ci sono dei limiti nel girare una scena di battaglia e in questo caso, pur avendo un buon budget, dovevamo tenere conto dei limiti perché c’erano 300 comparse e dovevano essere tutte chiuse in un’inquadratura per rendere tutte le scene più epiche, compito non facile. Era uno dei miei primi tentativi di fare una sequenza su una battaglia e sono stati utilizzati molti effetti speciali. L’importante era dare continuità alla storia rispetto agli episodi precedenti”.

Quell’episodio è stato osannato dai critici, alcuni dei quali vi hanno visto un messaggio contro le guerre e le lobbies della politica che la promuovono. Qual è il ruolo dei film di guerra in un mondo in cui la guerra fa sempre più parte delle nostre vite?

“Ultimamente c'è la tendenza a pensare che questi film debbano essere presi seriamente e debbano rappresentare una critica agli orrori della guerra. Dopo la seconda guerra mondiale sono stati realizzati molti film per celebrare l’eroismo di chi aveva combattuto al fronte, come 'Salvate il soldato Ryan'. Adesso non è più così, sembra che quasi tutti i film di guerra debbano essere film di condanna, invece in 'The lair' non voglio esprimere giudizi, non penso sia questo l’intento di un film. Ho girato ‘The Lair’ in Afghanistan ma non per giudicare le guerre, è solo un film di alieni”.

Il suo più importante progetto per il futuro?

“Sto lavorando da anni a un film d’avventura sulla seconda guerra mondiale, io amo molto Indiana Jones e il suo primo film è stato di grande ispirazione per me. Sarà una storia d’avventura in un viaggio nel tempo, la sceneggiatura è già pronta”.

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