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Report sulla sanità: bene numero infermieri e medici ma costi alti

Nel rapporto dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari si evidenza un numero di quasi due medici ogni mille abitanti a fronte di una media nazionale di 1,97 e quasi 7 infermieri, sempre ogni mille abitanti, con di una media italiana di 5,12 (il dato più alto in Italia". Alto, tuttavia, il costo pro capite, e la rete oncologica ha un'elevata copertura dei bisogni ma con tempi di attesa lunghi per gli interventi chirurgici. Gli interventi della politica e dell'Organizzazione professioni infermieristiche

TRIESTE - Il Fvg è la prima regione in Italia per numero di infermieri ogni mille abitanti, e anche la quantità di medici è sopra la media nazionale. Tuttavia la spesa pro capite è superiore a quella italiana (oltre 2.380 euro a testa per l'assistenza sanitaria), e le criticità riguardano anche i tempi d'attesa delle operazioni chirurgiche in ambito oncologico. Sono alcuni dei dati raccolti dall'indagine Agenas, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari, sulle condizioni della sanità regionale presentate oggi nella III commissione consiliare. Agenas ha una convenzione in atto con la regione per potenziare il Ssr. Tra i pregi, come accennato dal direttore generale di Agenas, Domenico Mantoan, si evidenza un numero di quasi due medici ogni mille abitanti a fronte di una media nazionale di 1,97 e quasi 7 infermieri, sempre ogni mille abitanti, a fronte di una media di 5,12 (il dato più alto in Italia). Funziona inoltre l’offerta dei Lea e la rete per le emergenze.

Per quanto riguarda gli aspetti negativi, la rete oncologica ha un'elevata copertura dei bisogni ma con tempi di attesa lunghi per gli interventi chirurgici e volumi sotto la soglia per quelli di maggiore complessità. Per quanto riguarda la chirurgia ortopedica elettiva, in un anno circa 10mila scelgono di farsi curare fuori, una perdita in 10 anni di circa 20 milioni per la regione. L'impianto ospedaliero "abbondante", spiega Mantoan, assorbe il personale della regione, tanto che è aumentato il ricorso ai medici a gettone. Si evidenziano anche molti codici bianchi e verdi in pronto soccorso, che andrebbero risolti in precedenza. Eccessivo, visto il calo demografico, il numero di punti nascite.

Riccardi: "Uno dei migliori servizi sanitari regionali"

"Il nostro - ha dichiarato l'assessore alla salute Riccardo Riccardi - resta uno tra i migliori servizi sanitari regionali. Spendendo più degli altri garantiamo bene le
complessità. Facciamo, però, sempre più fatica nelle risposte meno acute. Il nostro resta un sistema di offerta troppo disperso e frammentato che ha bisogno di una forte specializzazione, senza chiudere ospedali o ridurre posti letto".

Pd: "Problema di gestione"

Così dichiara il gruppo Pd in consiglio regionale: "Ci auguriamo che i dati presentati oggi da Agenas siano una sintesi del rapporto realizzato, costato alle casse pubbliche 140mila euro, dato che fino a qualche anno fa era la stessa direzione regionale Salute a produrre una mole di dati superiore a quella illustrata in Commissione. Non si capisce come mai se, dai dati forniti, il numero di ospedali e quello di medici e infermieri sia superiore alla media nazionale, i cittadini del Fvg trovino sempre meno risposte nel Sistema sanitario pubblico. È chiaro dunque che il problema sta nella gestione".

Brandolin (Opi): "Basse retribuzioni e stress per gli infermieri"

Per Cristina Brandolin, presidente di Opi Trieste, il dato sugli infermieri "non risolve i problemi della categoria”, poiché "vista la progressiva disaffezione sul territorio nazionale di professioni come quella infermieristica e medica potrebbe essere utile confrontarsi anche con alcuni dati europei. I dati Ocse 2023 ci mostrano infatti che ogni 1000 abitanti in Italia sono attivi 6,2 infermieri rispetto a una media Ocse di 9" oltre al fatto che "i posti letto ospedalieri, sempre rispetto a 1000 abitanti nel nostro Paese risulta essere di 3,1 rispetto ai 4,3 della media europea. Tra i problemi principali la retribuzione tra le più basse in Europa che in Italia vale il 23 per cento in meno rispetto alla media OCSE". Inoltre Brandolin cita i dati forniti dalla Fnopi in un recente studio condotto con l’Università di Genova, secondo i quali "il 59 per cento degli infermieri dell’area ospedaliera denunciano elevati livelli di stress e oltre il 45 per cento di questi valuta di lasciare l’ospedale per l’insoddisfazione lavorativa".

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