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Lunedì, 29 Aprile 2024
Dopo le rapine sul Carso / Barriera Nuova - Città Nuova / Foro Ulpiano

Banda dei Rolex, continua il processo: un’imputata querela il compagno latitante

L'udienza preliminare ha avuto luogo lo scorso venerdì 12 aprile. Una degli imputati, la 37enne L.A., residente a Trieste e legata sentimentalmente all’indagato irreperibile, l’albanese K.L., ha chiesto il rito abbreviato, condizionato all'acquisizione nel fascicolo del processo di una querela per maltrattamenti che la donna ha sporto nei confronti del compagno. Alcuni hanno chiesto il patteggiamento, altri il rito abbreviato

TRIESTE - Alcuni chiedono il patteggiamento, altri il rito abbreviato, mentre uno continua a essere irreperibile e latitante e viene querelato per maltrattamenti da un'altra imputata: sono gli ultimi sviluppi sugli otto imputati nel processo della cosiddetta “Banda dei Rolex”, la cui udienza preliminare ha avuto luogo lo scorso venerdì 12 aprile. Come anticipato una degli imputati, la 37enne L.A., residente a Trieste e legata sentimentalmente all’indagato irreperibile, l’albanese K.L., ha chiesto il rito abbreviato (che prevede la riduzione di un terzo della pena) condizionato all'acquisizione nel fascicolo del processo di una querela per maltrattamenti che la donna ha sporto nei confronti del compagno. I difensori di L.A., gli avvocati Antonio Santoro e Antonio Baici, hanno depositato la suddetta querela, con la quale puntano a dimostrare che l’imputata, sulla base delle sue dichiarazioni, non avrebbe agito per sua volontà ma per costrizione da parte di K.L. Su questo punto gli avvocati hanno anche chiesto l’esame di un testimone, che sarebbe a conoscenza delle dinamiche familiari.

Secondo l’accusa, la 37enne non partecipava fisicamente alle rapine ma sarebbe stata la “mente”, insieme a L.K., dietro agli efferati colpi, eseguiti materialmente da altri membri della banda. Sulla coppia pende anche l'accusa di tentato omicidio per la rapina avvenuta a Rupinpiccolo nel gennaio del 2023 e, nel dettaglio, la donna è accusata di aver contribuito ad accompagnare sul posto il compagno, a sua volta accusato di aver esploso il colpo di pistola che ha raggiunto al collo l'imprenditore triestino Fabio Galgaro. Tutti e otto gli indagati sono accusati di rapina e lesioni, con l'aggravante dell'aver agito a volto coperto. La prossima udienza è fissata per lunedì 6 maggio.

Il giudizio si è aperto appunto ieri, alla presenza del giudice Alessio Tassan e della Pm Lucia Baldovin. In aula anche alcune delle 12 vittime, altre presenti in video mentre altre ancora hanno rinunciato a comparire. Una di esse camminava con l’aiuto delle stampelle e il suo legale ha dichiarato che si trattava di una conseguenza dell’ultima aggressione (avvenuta ben più di un anno fa). Buona parte delle vittime, non tutte, si sono costituite parte civile. Si tratta, in tutto, di sette azioni criminose tra la fine del 2021 e l’inizio del 2023, con furti di rolex del valore di decine di migliaia di euro e, in alcuni casi, lesioni importanti alle vittime. "Attendiamo serie proposte di risarcimento - dichiara l'avvocato Antonio Cattarini, che difende una delle persone offese -, in difetto delle quali non ci si può che augurare che la pena sia giusta per questo tipo di reati”. 

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