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La kermesse / Barriera Vecchia - Città Vecchia / Piazza Unità d'Italia

A ruba le girandole in piazza Unità, sui social è boramania

Privati cittadini hanno portato a casa i simboli del festival che anche quest'anno ha dato la possibilità di fare un'offerta benefica a favore di una onlus. Migilaia di euro raccolti che finiranno nelle casse dell'associazione Bambini del Danubio

Il fenomeno bora sui social funziona decisamente bene. L'idea di Rino Lombardi e sposata dalla Prandicom ben sei anni fa ha dato i suoi frutti anche quest'anno. Le 150 girandole posizionate in piazza Unità sono diventate le protagoniste di questo fine settimana, colorato da aquiloni, giochi di vento, selfie e grande divertimento. Dopo aver schierato le girandole (che non sono finite particolarmente nel mirino di ladri o vandali, pochissime quelle rubate), è stata portata nella piazza anche una panchina, naturale collegamento tra Bora Mata e il Bloomsday, in arrivo tra circa 10 giorni. 

Questa mattina sono stati molti i triestini ma anche i turisti che hanno voluto portarsi a casa le girandole. Operazione resa possibile solo dopo una donazione a favore della onlus Bambini del Danubio, che dal 2004 finanzia cure mediche per i bambini poveri, aiuta le famiglie che vivono disagi socio-economici e collabora con altre Asssociazioni per rendere i servizi sanitari accessibili a tutti. Ed anche sui social è boramania. Il festival ha risposto bene anche dal punto di vista delle interazioni digitali. I podcast hanno raggiunto un pubblico molto ampio, così come l'hashtag #boramata su Instagram. 

Le girandole (che quest'anno sono state colorate di giallo e blu, i colori dell'Ucraina) sono state realizzate da Edilmaster, la scuola dell'edilizia e dell'arte di Trieste, mentre il festival è organizzato da Federico Prandi in collaborazione con il Museo della bora di Rino Lombardi. 

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