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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Il Covid non ferma la "giornata dell'infanzia": intervista all'assessore Brandi

L'iniziativa del Comune ormai in voga da cinque anni e per la prima volta realizzata sulla piattaforma Zoom. Brandi: "Grande impegno per garantire ai bambini una quasi normalità in questi tempi difficili"

Molto partecipato l'incontro di questa mattina tra i genitori e le scuole comunali e convenzionate di Trieste: si tratta della Giornata per l'infanzia, iniziativa del Comune ormai in voga da cinque anni e per la prima volta realizzata sulla piattaforma Zoom, alla presenza dell'assessore comunale all'Educazione Angela Brandi. Oltre alla presentazione delle singole scuole, i genitori hanno avuto anche la possibilità di porre delle domande per sciogliere eventuali perplessità su varie tematiche quali alimentazione, benessere, questioni relative all'attuale emergenza sanitaria, i punteggi nelle graduatorie e le modalità d'iscrizione. Le iscrizioni ai nidi e alle scuole dell'infanzia sono infatti aperte fino al 5 febbraio, esclusivamente online, collegandosi al sito www.triestescuolaonline.it. Vista la grande partecipazione e i posti limitati, la registrazione dell'evento è ora disponibile in replica su tutti i canali social del Comune, per chi non fosse riuscito a seguirla.

“Grande la partecipazione dei genitori – ha dichiarato l'assessore Brandi -, poiché la scelta consapevole della scuola a cui affidare i propri figli è importante. Anche per questo abbiamo attivato un canale da cui è possibile entrare virtualmente in tutte le nostre strutture educative”.

In che percentuale è stata soddisfatta la domanda dei genitori di Trieste per i nidi e le scuole dell'infanzia?

“Quasi tutti, i pochi che sono rimasti in lista d'attesa non hanno semplicemente potuto accedere alla scuola scelta. C'erano comunque posti in altre strutture quindi la capienza delle scuole per l'infanzia è stata sufficiente per tutti. Abbiamo in tutto 30 scuole per l'infanzia, 18 nidi, due sezioni 'primavera' (una via di mezzo tra nido e scuola) uno spazio gioco e 15 nidi privati convenzionati, che assicurano 195 posti in più”.

Quali sono state le criticità affrontate in questo anno così complicato?

“Moltissime, e le abbiamo superate anche grazie al personale che opera nelle nostre strutture. Abbiamo dovuto affrontare situazioni mai viste prima, dagli ingressi scaglionati alla disinfezione continua, anche dei giocattoli, oltre al continuo confronto con il dipartimento di prevenzione in caso i bambini avessero avuto dei sintomi. In più, il continuo confronto con i genitori nonostante non fosse loro permesso di entrare nelle strutture. Un lavoro molto pesante di cui spesso non c'è evidenza diretta”.

Ha funzionato?

“Le misure hanno funzionato, infatti quando si sono presentati dei casi la situazione è stata gestita come da protocollo. Molti in questo momento stanno parlando di chiudere le scuole superiori ma ci si dimentica che ci sono tutte le altre scuole ossia due terzi dell'utenza, che invece sono aperti e funzionanti con grandi sacrifici da parte di tutti. Ricordo anche che in estate, con scarsissimo preavviso, abbiamo reso disponibili i centri estivi. Abbiamo fatto il possibile per assicurare ai bambini una quasi normalità”.

Il presidente Fedriga emanerà un'ordinanza per tenere chiuse le superiori fino al 31 gennaio, nonostante il Tar abbia accettato il ricorso dei genitori. È d'accordo?

“Assolutamente. Non serve appellarsi a principi costituzionali in questo momento. Sappiamo tutti che il diritto allo studio è inalienabilie ed è vero che la situazione che si è creata con la Dad è penalizzante in un'età difficile. Anche noi abbiamo vinto un ricorso al Tar presentato da alcuni genitori che non volevano i vaccini (il Comune è stato il primo in Italia ad aver introdotto l'obbligo di vaccinazione, ndr), ma il diritto alla salute è prioritario rispetto a tutto il resto”.

Com'è la situazione delle nostre scuole comunali rispetto agli altri comuni italiani?

"C'è da parte nostra un grande orgoglio per come la situazione è stata gestita. Da tanti anni il Comune gestisce personalmente i nidi e le scuole d'infanzia, cosa non scontata perché siamo tra i pochi comuni in Italia a farlo. Siamo in linea con comuni molto grandi quali Bologna Milano Torino e Roma. Ricordo anche che questo anno ricorrono 180 anni dalla fondazione della prima scuola per l'infanzia comunale, e qualche settimana fa abbiamo inaugurato l'asilo nido più storico della città, che oggi è tornato all'originario nome di nido San Giusto, dopo una ristrutturazione integrale che ha mantenuto le peculiarità architettoniche dell'epoca”.

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