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Economia

Crollo nuove partite Iva in Fvg: Gorizia la “peggiore” in Italia, ma a Trieste aumentano

Indagine Ires su dati Mef. È la diminuzione più alta tra le regioni italiane

TRIESTE - Una diminuzione del 25,3 per cento delle nuove partite iva in Fvg: la diminuzione più alta tra le regioni italiane, dato che la media a livello nazionale è pari a -8,7 per cento. Come riportato dal ricercatore dell’Ires Fvg Alessandro Russo, che ha rielaborato dati del ministero dell’Economia e delle Finanze. La dinamica fortemente negativa che ha caratterizzato la nostra regione è stata determinata dall’andamento della provincia di Gorizia, il peggiore in Italia (-2.419 unità, pari a -73,5 per cento), dove nel 2021 si era verificata un’anomala crescita delle partite Iva aperte da soggetti non residenti, operanti nel settore del commercio online.

Trieste è stata una delle poche a livello nazionale dove si è verificato un incremento (+4 per cento). In sostanza, dopo due anni eccezionali, il 2020 condizionato dalla pandemia e il 2021 dalla inconsueta dinamica della provincia di Gorizia, il numero di nuove aperture in regione è tornato a livelli analoghi a quelli del triennio 2017-2019.

Si può inoltre osservare che, negli ultimi anni, la quota di aperture effettuate da under 35 è tornata a crescere dopo il calo del periodo 2015-2016, sfiorando il 50 per cento del totale nel 2020. Tale andamento è stato probabilmente favorito dalla possibilità di aderire al regime forfetario, che nel 2022 a livello nazionale ha riguardato quasi la metà delle nuove aperture.

Il settore delle attività professionali scientifiche e tecniche è quello in cui più frequentemente prendono avvio i percorsi di lavoro autonomo o imprenditoriale (1.520 nel 2022 in regione); il comparto comprende sia le libere professioni (notai, avvocati, commercialisti, ingegneri, architetti), sia quelle attività non regolamentate da ordini professionali (pubbliche relazioni e comunicazione, consulenza gestionale, collaudi e analisi tecniche, pubblicità e ricerche di mercato). Rispetto all’anno precedente si rileva un notevole calo nel commercio, mentre aumentano le aperture nell’edilizia, grazie ai notevoli incentivi esistenti. 

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