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Minacce con veleno per topi e estorsioni via web: chi è il triestino arrestato

Si chiama David Sirca, ha 47 anni e risiede in una frazione del comune di Duino Aurisina. Era in prova ai Servizi Sociali per scontare la pena di cinque anni inflitta nel 2019 dalla magistratura lombarda. Il suo profilo informatico di alto livello

Si chiama David Sirca, ha 47 anni, risiede nel comune di Duino Aurisina e ha alle spalle una condanna a cinque anni per estorsione. Sono questi i dettagli relativi al profilo dell'Unabomber del web, arrestato dalla Polizia postale del Lazio per aver minacciato la grande distribuzione di mezza Europa, con possibili avvelenamenti al cibo venduto sugli scaffali ma in realtà mai messi in pratica. Come riporta la Tgr del Friuli Venezia Giulia, Sirca nel passato aveva individuato le sue vittime soprattutto nella zona del Milanese, con qualche puntata in Emilia Romagna. In quell'occasione erano state 28 le persone truffate dal quarantasettenne carsolino che, dopo la condanna, stava scontando la pena in prova ai Servizi Sociali. 

Fino a 200 mila in criptovalute

Le indagini sul suo conto sono andate avanti per molto tempo e Sirca avrebbe fatto solamente un passo falso, in occasione di una comunicazione con la persona che aveva finto di cedere al ricatto. Tra le aziende minacciate in questa operazione ci sarebbe stata anche la Barilla, che ha uno stabilimento nella provincia di Trieste. E' stata la perqusizione nella sua casa nella frazione di Duino Aurisina a confermare i gravi sospetti sul quarantasettenne. Secondo le accuse, Sirca sarebbe arrivato a chiedere fino a 200 mila euro in criptovalute, per non avvelenare il cibo nei supermercati. Per gli investigatori il profilo informatico di Sirca è di alto livello, dato che ha alzato il livello d'allerta. Nel 2017, sempre secondo le carte dell'indagine legata ai fatti lombardi, Sirca si sarebbe introdotto nel computer di una famiglia - attraverso un trojan -, avrebbe sottratto dati sensibili ed infine minacciato la stessa. 

Le attività

Nelle azioni fermate dalla polizia di Roma Sirca avrebbe messo nel mirino i marchi dei maggiori produttori di acque minerali, vini e supermercati. L'avvelenamento sarebbe arrivato da iniezioni di cianuro e tallio. In realtà l'avvelenamento non si è mai verificato anche e soprattutto grazie alla tempestività delle indagini. Nell'operazione ha avuto un grosso ruolo. Sul web risultano attive due aziende a suo nome: la prima è la Iduky che viene descritta come ditta operante nel commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet, mentre la seconda, la Charm, risulta operante nel commercio al dettaglio di articoli da regalo e per fumatori. 

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