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L’evento / Barriera Vecchia - Città Vecchia / Via Flavio Gioia

Festa con i migranti al Silos: centinaia di visitatori sfidano il maltempo

L’iniziativa "Khandwala welcomes Trieste - Solidarity, not charity", organizzata ieri al Silos da No Name Kitchen insieme a Linea D'Ombra

TRIESTE - Grande partecipazione all’iniziativa "Khandwala welcomes Trieste - Solidarity, not charity", organizzata ieri al Silos da No Name Kitchen insieme a Linea D'Ombra, alla presenza di altre associazioni impegnate sul fronte dell’accoglienza. Centinaia di persone, dalle 12 fino a circa le 18, si sono riversate nella struttura di via Gioia nonostante il maltempo per partecipare alle numerose iniziative. Tra queste, lezioni di lingue quali Urdu e Bengali, musica e danze e un rinfresco con piatti tipici delle zone da cui provengono le persone che vivono accampate nell’edificio in rovina, in una situazione a dir poco precaria.

Un luogo fatiscente che, per un giorno, è diventato teatro di integrazione, festa e solidarietà, alla presenza di molti triestini, ma anche alcuni studenti arrivati da Padova in Pullman e svariati visitatori da Torino con l’iniziativa Carovane Migranti. Nel corso della giornata è comparso anche uno striscione recante la scritta “Da luoghi abbandonati a luoghi accoglienti” sulle impalcature presenti sulla facciata esterna dell’edificio.

Linea d'Ombra: "Un grande successo"

Così racconta un esponente di Linea D’Ombra: “Un gran successo e tantissime persone che hanno sfidato la pioggia insieme a noi. Tanta condivisione da parte della popolazione triestina e non solo, che è entrata in questo luogo disconosciuto, dimenticato e che si rimuove facilmente. Abbiamo servito circa 200 piatti di riso e pollo, metà in stile Pashtu metà in stile bengalese. Chissà che non si smuova qualcosa con queste istituzioni che, quando va bene, sono indifferenti e, quando va male, aggressive”.

Proprio ieri il sito Melting Pot ha pubblicato un articolo sull’evento, allegando anche alcune foto della struttura per migranti mai conclusa, sempre in via Gioia, a pochi passi dal Silos, fatto che è stato esposto e portato all'attenzione dei presenti dagli orgnizzatori dell'evento. Dalle foto si vede un ambiente parzialmente attrezzato, con docce e bagni, un progetto già iniziato e poi abbandonato alla fine del 2022 con il cambio di governo e delle politiche d’accoglienza. “Giochi politici sulla pelle dei più deboli”, commenta Linea d’Ombra.

Per l'associazione, "grazie à questa iniziativa si è finalmente squarciato il velo su una situazione invisibile, volontariamente ignorata anche dalle persone sensibili. Il silos non dovrebbe nemmeno esistere, ma finché resterà l'unico rifugio per le persone migranti in transito e richiedenti asilo, sarà giusto continuare ad attraversarlo per portare solidarietà e tenere alta l'attenzione. È compito nostro, di chi a Trieste vive comodamente, della società civile, costringere chi governa a prendersi responsabilità."

La testimonianza di una triestina

Così una madre triestina che ha partecipato all’evento insieme alla sua famiglia: “E’ stata un’esperienza commovente, è stato bello vedere queste persone così felici di accoglierci, si davano da fare per preparare il rinfresco, ballavano le musiche dei loro paesi, parlavano in inglese. Abbiamo portato anche noi da mangiare e mi sembrava il modo giusto per mostrare ai miei figli come, a pochi metri da noi, vivono queste persone. E’ stata un’esperienza bella ma anche molto tosta. Mi si è stretto il cuore”.

Fotogallery di Andrea Vivoda

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