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Lunedì, 29 Aprile 2024
Fine vita

Suicidio assistito: la Regione boccia la proposta di legge

Per la proposta di legge erano state raccolte 8mila firme. Riccardi: "Legiferare sul tema non è compito del consiglio". Pd: "la necessità di riconoscere il suicidio medicalmente assistito è passo necessario". la coordinatrice regionale della campagna Liberi Subito: "nonostante l’ostruzionismo delle istituzioni, il diritto rimane"

TRIESTE - La Regione Fvg boccia la proposta di legge sul suicidio medicalmente assistito, nata dall'iniziativa popolare "Liberi subito" dell'associazione Luca Coscioni. No al suicidio medicalmente assistito. La III Commissione del Consiglio regionale, competente in materia di Sanità, non ha quindi approvato il testo, firmato tramite una petizione da oltre 8mila cittadini. Nessuno dei sei articoli ha raggiunto la maggioranza assoluta per i voti negativi del centrodestra.

Così ha commentato in merito l'assessore Riccardi: "Legiferare sul tema non è compito del Consiglio", esporimendo "preoccupazione un dibattito che si sviluppa dando per scontato che questa aula possa arrogarsi il diritto di legiferare su una materia come il fine vita: ciò comporterebbe che, su un tema di tale complessità, potrebbero esserci una ventina approcci diversi, tante sono le regioni italiane".

Malumore da parte delle opposizioni: i consiglieri del Pd Roberto Cosolini, Nicola Conficoni, Manuela Celotti, Francesco Martines e Laura Fasiolo, in una nota, hanno dichiarato che "la necessità di riconoscere il suicidio medicalmente assistito, così come garantito dalla sentenza della Corte Costituzionale, è un passo necessario che la politica e le istituzioni non possono continuare ad ignorare: serve una legge che tuteli un diritto riconosciuto e che garantisca tutti, chi soffre in maniera estrema e chi opera nella sanità, e la chiusura di oggi in Commissione da parte del Centrodestra non va certo nella direzione di un'assunzione di responsabilità in tal senso".

La coordinatrice Liberi Subito Fvg, Raffaella Barbieri, ha parlzto di "una politica sorda alle richieste delle cittadine e dei cittadini, una politica completamente avulsa dalla realtà, una politica inerte anche di fronte ai moniti della stessa Corte Costituzionale. Le persone sofferenti dovranno continuare ad affrontare estenuanti battaglie legali per vedersi riconoscere un diritto già esistente nel nostro ordinamento, ma nonostante l’ostruzionismo delle istituzioni, il diritto rimane e l’Associazione Luca Coscioni continuerà a offrire supporto a chi volesse esercitarlo".

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