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Accoglienza

Migranti: dietrofront del Comune sul dormitorio di via Gioia

L’assessore Grilli ha risposto a un’interrogazione dell’opposizione in consiglio comunale. Il Comune avvierà un'interlocuzione con il Governo centrale.

Marcia indietro del Comune sulla nuova struttura di accoglienza per migranti in via Gioia, che per il momento non sarà realizzata, in attesa di un confronto con Roma. E’ stato reso noto nella seduta del Consiglio Comunale di lunedì 7 novembre. Il dormitorio avrebbe dovuto ospitare provvisoriamente i migranti che a oggi dormono all’addiaccio in piazza Libertà e nelle zone limitrofe.

Come riporta Il Piccolo, l’assessore Grilli ha risposto a un’interrogazione dell’opposizione sul tema ricordando che il Comune opera insieme alla Prefettura e ha parlato di una “situazione che esige una risposta strutturale in quanto la città non può reggere questi numeri. Questo sia per la dignità delle persone che per il decoro di una delle porte d’accesso principali di Trieste”.

Secondo l’assessore, il dormitorio di via Gioia “non può rappresentare la soluzione totale. Pur non abbandonando tale possibilità, si ritiene doveroso interloquire con il governo nazionale” in una “azione comune tra tutti gli attori coinvolti”.

Contrarietà da parte dei partiti di minoranza, soddisfazione da Fratelli d’Italia, partito che si era da sempre opposto alla realizzazione di questo spazio.

L’opposizione tutta parla di temperature più rigide in arrivo e afflussi in crescita dalla rotta balcanica, chiedendo al sindaco di tornare sui suoi passi. In particolare, secondo Riccardo Laterza (At), “La giunta si è piegata al diktat politico di Fratelli d’Italia” e Giovanni Barbo (Pd) esprime “grande preoccupazione” perché “quella strada è stata abbandonata in attesa di un confronto con il nuovo ministro”.

Marcelo Medau (Fi) esprime contrarietà alla realizzazione del dormitorio: “non possiamo aggravare ancor di più le condizioni di quella zona, quello è l’ingresso della città per i turisti che arrivano in treno o macchina, non si può aprire un dormitorio in quel quartiere”.

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