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Emergenza immigrazione / Altopiano Carsico

Migranti del Silos a Campo Sacro, critiche da Pd e Ics

La segretaria provinciale Paglia sull'opzione avanzata dall'assessore regionale Roberti: “Altro che hotspot in Friuli, Dipiazza si è dovuto rimangiare dichiarazioni brutali"; per Schiavone una proposta di soluzione "corretta e paradossale allo stesso tempo"

TRIESTE - “Altro che hotspot in Friuli, alla fine la Giunta Fedriga e il Governo Meloni hanno fatto dietrofont e hanno fatto rimangiare al sindaco Dipiazza le sue brutali dichiarazioni sui profughi del Silos": lo ha dichiarato la segretaria provinciale del Pd Maria Luisa Paglia in merito all'opzione, rivelata dall'assessore regionale Roberti, di chiudere il Silos e ospitare cento migranti nella struttura di Campo Sacro, che dovrà essere ristruttrata per essere utilizzata in parte come centro ad alta rotazione per trasferire i migranti del Silos che non hanno ancora presentato domanda di asilo.

"Comunque quello che fino a ieri era tabù oggi diventa possibile", ha incalzato Paglia, ipotizzando che "forse hanno capito che stavano per pagare un prezzo politico troppo alto, per l'indignazione montante in troppi ambienti di Trieste e per un’esposizione mediatica negativa. Forse il sindaco è stato messo sotto tutela quando ha superato il limite dicendo che i profughi stanno meglio tra topi e immondizia che a casa loro. Forse le visite di Mattarella e del Papa hanno dato una spinta. Intanto finisca presto questo scandalo”.

“Siccome ci vorrà un po' di tempo per usare Campo Sacro dove ci sono lavori da fare per adeguare la struttura – ha proposto la segretaria dem – c’è il mercato di via Gioia libero, coperto, dotato di acqua, elettricità e servizi igienici: è comunale e potrebbe essere utilizzato subito almeno in via transitoria, garantendo condizioni più dignitose e salubri a chi ora si rifugia nel Silos”. 

"La proposta di soluzione al Silos che è stata avanzata - ha dichiarato il presidente di Ics, Gianfranco Schiavone - è corretta e paradossale allo stesso tempo perchè, di fatto, si prevede di utilizzare ciò che c'è già, come tra l'altro Ics ha sempre proposto, ossia utilizzare a pieno regime sia l'ostello scout di Campo Sacro sia Casa Malala come strutture di prima accoglienza e ad alta rotazione. Quindi, da un lato non si può che apprezzare che finalmente si riconosca che questa è la soluzione, dall'altro lato appare sconcertante il fatto che per riconoscere ciò che è evidente si sia dovuto aspettare oltre un anno, durante il quale il caos è stato completo, la disorganizzazione da parte della Prefettura di Trieste è stata ed è radicale. Questa soluzione corretta ha un limite invalicabile: può funzionare se funziona il sistema dei trasferimenti, se esiste un'alta rotazione. Altrimenti non funziona perchè le strutture si intasano e i richiedenti asilo non possono entrare in accoglienza creando, appunto, il fenomeno dell'abbandono in strada degli stessi. Quindi - ha concluso Schiavione - un dibattito insieme, tutto sommato vizioso che gira sempre attorno alle stesse cose, e cioè al ritorno a un'efficienza organizzativa che è persa da tempo".

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