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Le polemiche

Caso Ramadan a Monfalcone, la Lega difende la Cisint e schiera le "truppe"

Dopo le polemiche relative all'inizio del mese sacro per i musulmani e alla richiesta di utilizzare la piazza, il Carroccio si compatta e si schiera a difesa della sindaca. "Ci vuole maggiore integrazione e rispetto delle leggi". Dalle opposizioni piovono dure critiche. Moretti: "Siamo al delirio di onnipotenza"

MONFALCONE - Ci sono almeno tre elementi per tentare di comprendere a fondo ciò che sta succedendo, da qualche tempo a questa parte, a Monfalcone. Nella città dove politicamente comanda la Lega, vive una comunità musulmana (in larghissima parte composta da cittadini di nazionalità bengalese, molti dei quali impiegati all'interno del cantiere di Fincantieri) che da tempo si vede contrapposta proprio alla prima cittadina monfalconese. Questa contrapposizione non rappresenta, in termini assoluti, una novità. Le polemiche vanno avanti da molti mesi (se non anni) ed hanno investito, a più riprese, la comunità.

Marina Julia, moschee e Ramadam

I lettori ricorderanno lo "scandalo" di Marina Julia, dove la presenza estiva di persone intente a fare il bagno vestite aveva innalzato il muro dell'indignazione, ma anche la recente querelle per le moschee chiuse. Non ultimo, in questi giorni, a soffiare sul fuoco bisiaco c'hanno pensato alcune minacce arrivate alla Cisint, finita sotto scorta, e le richieste da parte della stessa comunità islamica di poter utilizzare la piazza principale per il Ramandan. Un giorno sì, e l'altro anche, televisioni, quotidiani e mondo dell'informazione digitale, cercano di raccontare i fatti, in un clima reso "bollente" anche dalle prossime elezioni europee, per le quali la sindaca Cisint potrebbe diventare una candidata di punta del Carroccio.  

Contrapposizione, politica e società

Nell'ordine, quindi, a Monfalcone esiste una contrapposizione tra la comunità islamica e l'amministrazione comunale, un tema prettamente politico ed elettorale, entrambi inseriti in una complessiva dimensione sociale di non facile lettura. Se a tutto ciò si aggiunge che la comunità è legata a doppio filo con lo storico cantiere (quindi con un intoccabile potere industriale esercitato da Fincantieri, vero motore della città), ecco che gli ingredienti di uno stallo alla monfalconese sono serviti. La Lega chiede maggiore integrazione e male sopporta la comunità islamica presente in città. Parla di legalità, rispetto dello stato di diritto e non perde occasione per alzare il tono della discussione. Non è un mistero che sullo sfondo, anche in Friuli Venezia Giulia e nonostante le rassicurazioni di Giorgia Meloni, la relazione politica tra Fratelli d'Italia e Matteo Salvini non stia vivendo un momento d'oro. Ma al di là della partita che si gioca sullo schacchiere romano, la Cisint (in caso di candidatura) non ha bisogno di fare il pieno di voti a Monfalcone: lì la vittoria è scontata. 

Lo schieramento delle truppe

Ma a leggere i comunicati stampa e le dichiarazioni rese dai leghisti nel giorno in cui inizia il mese sacro per i musulmani, tutto il Carroccio regionale è compatto. Il senatore Dreosto prima, poi una nota a firma dei sindaci e amministratori della Lega, fanno sì che le truppe siano schierate. L'invito è rivolto soprattutto alla comunità islamica: "Si abbassino i toni - dice Dresto - e si rispettino le leggi del paese che li ha accolti". Il questore, invece, dalle pagine del Piccolo, invita solo a moderare i toni. "Come amministratori locali siamo ben consapevoli dell’importanza del rispetto delle norme urbanistiche e di quelle che garantiscono la sicurezza che non possono essere derogate per favorire il singolo o una comunità. Se qualcuno chiede di violare queste norme, è giusto che il sindaco neghi questa possibilità come farebbe con qualsiasi altro individuo o comunità". 

"Delirio di onnipotenza"

Le opposizioni schiumano di rabbia e mandano avanti il capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale, Diego Moretti. "Dopo aver esasperato il clima per lungo tempo, seminando inutile odio sociale, ora si vuole ribaltare la realtà scaricando colpe su chi dissente e, pacificamente, fa sentire la sua voce". Sullo sfondo c'è, secondo Moretti, la sentenza del Consiglio di Stato che "riconosce la libertà religiosa e invita a definire il tema sulla base del rispetto delle prescrizioni amministrative legate alla sicurezza. Tutto il resto è delirio di onnipotenza, senza considerare tali cittadini come ospiti indesiderati, visto che si tratta di persone con regolare permesso di soggiorno che vivono, lavorano e pagano le tasse da anni a Monfalcone e sul territorio". Per Mauro Capozzella dei pentastellati la polemica è creata dalla Lega "ai soli fini elettorali". 

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