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Il "fronte del no" / Barriera Vecchia - Città Vecchia / Corso Italia

No Ovovia: raccolte 10mila firme per la petizione alla Commissione Europea

Prevista una conferenza stampa a Roma per illustrare le motivazioni secondo cui il progetto sarebbe "in contrasto con i principi e i dettami del Pnrr"

TRIESTE - Sono state raccolte 10mila firme per la petizione contraria alla cabinovia di Trieste, che sarà presentata alla Commissione europea. Le firme sono state raccolte lo scorso mese di dicembre dal Comitato No Ovovia, che ha oggi indetto una conferenza stampa per presentare le critiche al progetto. Il Comitato, in particolare, chiede che "il progetto della Cabinovia non usufruisca dei fondi del Pnrr perché non rispetta i requisiti di sostenibilità ambientale".

Il "fronte del No" intende quindi organizzare a Roma, congiuntamente con le associazioni ambientaliste nazionali Legambiente, Lipu e Wwf, che hanno presentato ricorso al TAR contro la cabinovia, "una conferenza stampa per illustrare la petizione che verrà inviata al Parlamento Europeo e le motivazioni per cui il progetto è in contrasto con i principi e i dettami del Pnrr".

L'architetto William Starc, presidente del Comitato, ha poi evidenziato lo stato dei procedimenti in corso, con particolare riguardo alla Variante, alla Valutazione Ambientale Strategica (Vas) e alla Valutazione di Incidenza (Vinca). "Di fronte alla particolare complessità delle procedure in corso - ha detto Starc -, il Comune si trova di fronte a un percorso lungo e complesso, che in questo momento vede ferma la variante urbanistica n. 12 “Accesso Nord”, dopo che la Regione ha concluso con giudizio negativo la Vinca di II livello. Il ricorso del Comune alla Vinca di III livello richiede di valutare soluzioni alternative, cosa che il Comune si è sempre rifiutato di fare".

Il professor Maurizio Fermeglia, delegato regionale del Wwf, ha parlato di "omissioni, carenze e imprecisioni del progetto Definitivo, predisposto dalle Imprese che hanno vinto l’appalto, consegnato lo scorso novembre al Comune". Tra queste "l'insostenibilità economica, gli effetti del vento, l'errato dimensionamento dei parcheggi, l'impatto ambientale sul sito Natura 2000, il rischio idrogeologico, l'impatto paesaggistico in Porto vecchio e la mancata riduzione delle emissioni di CO2".

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