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Abusi edilizi

Raffica di violazioni edilizie tra operai in nero e ambienti abusivi

In due mesi il nucleo di polizia edilizia della polizia locale ha rilevato, tra le varie violazioni, cinque operai in nero che lavoravano alla ristrutturazione di un supermercato nella zona est della città e irregolarità anche sulle condizioni di sicurezza in un altro cantiere sull'altipiano carsico, oltre a un mini appartamento abusivo in centro città

TRIESTE - Cinque operai in nero in un cantiere per la ristrutturazione di un supermercato, violazioni di sicurezza sul lavoro e abusi edilizi nelle case della città: questo e altro nel report del nucleo edilizio della polizia locale relativo ai mesi di agosto e settembre. Innanzitutto è stato effettuato un controllo in collaborazione con il nucleo di polizia ambientale, Asugi e l'ispettorato del lavoro, in un cantiere per il rinnovo di un supermercato nella zona est della città. Per quanto in regola dal punto di vista edile ed ambientale, erano presenti cinque operai non iscritti alla cassa edile, quindi in nero e alla ditta in sub-appalto che li aveva assunti è stato notificato il divieto di prosecuzione dell'attività.

In un altro cantiere, sull'altipiano carsico nel territorio comunale di Trieste, operava una ditta slovena in subappalto e gli operatori hanno rilevato la mancanza della comunicazione di distacco transnazionale per cinque lavoratori, inadempimento soggetto a sanzione da parte dell'Ispettorato del Lavoro. Nello specifico, il coordinatore per la sicurezza del cantiere e l'impresa affidataria hanno ricevuto un provvedimento che vieta l'accesso al cantiere a ditte dell'Unione Europea o extra-UE sprovviste di questi documenti. Non solo: Asugi ha anche sanzionato l'impresa esecutrice per inadempienze alla sicurezza sul lavoro (violazioni che prevedono l'arresto fino a due mesi o un'ammenda da 491 a 1.474 euro).

Altri controlli recenti del nucleo di polizia edilizia, non congiunti, hanno portato alla semplice verifica di una tettoia di 50 metri quadri (in periferia) in seguito alla quale è stata rilevata una costruzione per ampliamento totalmente abusiva e che dovrà essere demolita. Si è poi scoperto che la conversione in mini appartamento di un magazzino-deposito al piano terra di in uno stabile (in centro città) era del tutto abusiva, compresa la costruzione di un vano adibito a WC e la posa di un box doccia "a vista". Tutta la pratica è stata inviata agli uffici tecnici comunali per l'adozione del provvedimento conseguente. Infine, durante il sopralluogo presso un'abitazione privata, è emersa la parziale mancanza di autorizzazioni comunali, e dei depositi strutture alla Regione, per la posa di una tettoia in travatura di legno, la costruzione di una piscina e l'ampliamento del piano superiore.

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