rotate-mobile
Dopo i fatti di pisa e firenze

"Distanza tra manifestanti e polizia e magistrato ai cortei più caldi": le proposte del Sap

Oltre allo storico cavallo di battaglia sulle bodycam il Sindacato autonomo di polizia aggiunge, dopo i fatti di Pisa e Firenze, due proposte che consentirebbero la creazione di una sorta di "cuscinetto di sicurezza" e la possibilità per l'autorità giudiziaria di osservare da vicino le situazioni più critiche. "Ci vuole una maggiore cultura del rispetto per chi rappresenta lo Stato"

TRIESTE - Una sorta di cuscinetto di sicurezza per creare un limite indicativo di due metri tra forze dell'ordine e manifestanti, limite che non deve essere superato, oltre alla presenza del magistrato nelle manfiestazioni dove possono essere previsti incidenti o scontri. E' la proposta del segretario provinciale del Sap, Lorenzo Tamaro, dopo i fatti di Firenze e Pisa dove gli studenti che manifestavano in favore della Palestina sono stati raggiunti da manganellate, creando reazioni politiche di non poco conto. Alla proposta dovrebbe aggiungersi una "rivoluzione culturale perché oggi sta venendo meno il rispetto verso chi svolge una funzione pubblica. Dobbiamo partire dalle scuole e far comprendere che viviamo in uno stato di diritto e per tanto il rispetto delle regole è fondamentale e chi svolge una funzione di servizio per la comunità merita rispetto".

"Gli alfanumerici sostenuti da posizioni ideologiche"

Tamaro ha ribadito quello che per il Sap è un vero e proprio cavallo di battaglia, ovvero le body-cam. "Le chiediamo da tempo, vogliamo che la nostra opera si assolutamente trasparente". Il sindacato si dice invece fortemente contrario agli identificativi alfanumerici, definiti "desueti e superati" oltre ad esporre "l'operatore a denunce di comportamenti che poi si dimostreranno falsi". La battaglia assume anche i connotati di un tema politico. "Chi sostiene gli alfanumerici è spesso animato da questioni ideologiche. Sono pericolosi, ci rendono un obiettivo preciso. Le immagini invece documentano e fissano i comportamenti nella loro interezza". 

Lo sfogo del Sap

Il sindacato si lascia poi andare ad uno sfogo: "Non vogliamo avere una dignità differente rispetto agli altri cittadini, abbiamo giurato fedeltà alla Repubblica di osservare la Costituzione e le leggi, ma non abbiamo però il dovere di prendere le botte o essere uccisi, ma il diritto di tornare a casa sani dalle nostre famiglie".C'è una carenza di istituti formativi, ovvero delle scuole di polizia in Italia, ma secondo Tamaro è quella la sede dove spingere. "E' vero che sono stati fatti dei percorsi importanti ma la formazione non è mai sufficiente". La proposta di legge dell'inasprimento delle sanzioni per violenza resistenza a pubblico ufficiale con le specifiche aggravanti viene considerata una scelta positiva dal sindacato. "Oggi chi commette questi reati esce dai nostri uffici molto prima di noi, che stiamo ancora compilando i verbali e quello che è più grave è che non ne risponderà: si sentono legittimati quindi a commetterli". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Distanza tra manifestanti e polizia e magistrato ai cortei più caldi": le proposte del Sap

TriestePrima è in caricamento