rotate-mobile
Cronaca

Progetto "Essere educatori", importanza del lavoro delle figure maschili negli istituti educativi

Migliorare, attraverso la presenza degli educatori negli asili nido e nelle scuole materne, l'offerta formativa per i bambini e stimolare la riflessione sull'importanza del lavoro delle figure maschili all'interno degli istituti educativi

Migliorare, attraverso la presenza degli educatori negli asili nido e nelle scuole materne, l'offerta formativa per i bambini e stimolare la riflessione sull'importanza del lavoro delle figure maschili all'interno degli istituti educativi.

Sono questi i principali obiettivi del progetto "Essere educatori", che è stato sviluppato dalla psicologa Manuela Cecotti e ha previsto un lavoro di ricerca e d'organizzazione di quattro convegni, i quali sono stati promossi dalla Commissione regionale per le Pari opportunità (Crpo) in collaborazione con l'Ufficio regionale del Garante dei diritti della persona.

Gli atti delle quattro giornate di formazione, che si sono svolte nei capoluoghi provinciali del Friuli Venezia Giulia, sono stati oggi presentati a Trieste.

Evidenziando come sono quasi inesistenti gli educatori maschi (nel 2012 erano operativi solo 7 nei nidi d'infanzia del FVG) nei servizi di Panariti Loredanaprima infanzia, l'assessore regionale alle Pari opportunità Loredana Panariti, ha sottolineato "l'utilità", per la crescita dei bimbi, del rapporto con figure educatrici di entrambi i sessi.

Affermando la necessità di promuovere e diffondere nella società la cultura del rispetto tra i sessi sin dalla prima infanzia, l'assessore Panariti ha ricordato come "il caos mediatico", che ha seguito alla diffusione in alcune scuole dell'infanzia del kit educativo-didattico del Gioco del rispetto, "ci fa capire che abbiamo ancora tanto lavoro da fare".

Il progetto presentato è frutto di un lavoro di ricerca e abbatte lo stereotipo, secondo il quale l'educazione sarebbe esclusivo appannaggio del mondo femminile. In realtà, sostengono gli esperti, il corpo maschile (dell'educatore) è adatto all'accudimento. Ai bambini, che nelle strutture per l'infanzia trovano davanti a se solo educatrici, viene preclusa a sua volta l'opportunità di accudire da adulti.

Molto resta ancora da fare per cambiare la mentalità, ha detto all'incontro la presidente della Crpo Annamaria Poggioli: il congedo parentale è utilizzato pochissimo e permane la tradizionale divisione degli studi scolastici (poche ragazze scelgono indirizzi tecnico-scientifici e pochi ragazzi gli studi di natura pedagogica).

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Progetto "Essere educatori", importanza del lavoro delle figure maschili negli istituti educativi

TriestePrima è in caricamento