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La protesta contro la cabinovia / Barcola - Gretta / Via Ludovico Braidotti

"No alla militarizzazione di strada del Friuli", continua la protesta contro l'Ovovia

Oggi diversi agenti della polizia di Stato hanno presidiato l'accesso dai due lati in via Braidotti, chiusa al transito dei pedoni e dei mezzi per consentire i lavori di carotaggio. Alcune decine di manifestanti si sono schierati, poi una delegazione di politici ed esponenti del comitato sono stati fatti entrare nell'area interdetta e hanno visionato l'ordinanza che limitava l'accesso: "Non siamo soddisfatti, il divieto non esiste"

TRIESTE - Alcune decine di manfestanti del Comitato No Ovovia si sono radunati oggi sotto il Faro della Vittoria per manifestare "contro la militarizzazione di strada del Friuli" a causa dei lavori di carotaggo nell'ambito del progetto della Cabinovia. Dopo la protesta di ieri, che ha visto un importante dispiegamento di forze dell'ordine per interdire l'accesso all'area interessata dai lavori, oggi diversi agenti della polizia di Stato hanno presidiato l'accesso dai due lati in via Braidotti, chiusa al transito dei pedoni e dei mezzi.

Il presidente del Comitato No Ovovia William Starc ha dichiarato che "l'Amministrazione se ne strafrega dei diritti dei cittadini le persone in questi giorni sono state sequestrate in casa e devono mostrare i documenti per entrare e uscire". Intanto, nel pomeriggio, alle ore 16:30, sarà presentato in piazza della Borsa il prototipo di una cabina, realizzato dalla Leitner Spa, ma secondo Starc "Se producono già le cabine siamo alla farsa, hanno pezzi pronti e cabinovia non è nemmeno in piano regolatore. Mettono in fabbricazione cose che non si ha la certezza che andranno a compimento". Presenti anche alcune personalità della politica locale: i consiglieri regionali Francesco Russo (Pd) e Giulia Massolino (Patto per l'Autonomia) e i consiglieri comunali Giorgio Sclip (Punto Franco) e Alessandra Richetti (M5S).

In seguito alla conferenza stampa indetta dal Comitato per spiegare le ragioni della protesta, alcuni manifestanti si sono recati nella vicina via Braidotti e una delegazione di manifestanti e consiglieri sono stati fatti entrare e hanno visionato l'ordinanza del Comune che limita l'accesso all'area. La visione del documento, spiega il comitato in una nota, "non ha portato a risposte soddisfacenti" perché "il divieto di transito per i pedoni non esiste sulla carta. Infatti l'ordinanza dice che è permesso il passaggio su uno dei due lati della strada". E' stata inoltre contestata la presenza dei mezzi per il carotaggio in una via dove, stando alla segnaletica, il passaggio dei mezzi sopra le 1,5 tonnellate è vietato. "I rappresentanti di polizia - spiega il Comitato No Ovovia - si sono lavati le man dicendo che 'non è di loro competenza' e che sarà la ditta a pagare la multa per un'eventuale inosservanza del divieto".

Così ha dichiarato la consigliera Richetti: "La situazione è drammatica e surreale: uno schieramento di Polizia di Stato per 'proteggere' un nuovo carotaggio utile a un progetto non ancora approvato. L’intervento della Polizia è a seguito di una ordinanza sindacale che, di fatto, limita la libertà individuale dei cittadini residenti, persone che sono esasperate. Questo stato di polizia non è certo utile a mantenere rapporti civili con la città".

Il Comitato annuncia poi che nelle prossime settimane saranno organizzate altre forme di protesta "perché entriamo in una fase procedimentale per rilasciare le autorizzazioni definitive" per un progetto che non ha senso di esistere e daremo conto delle ultime analisi finanziarie su cosa comporta l'esercizio di questa infrastruttura e la voragine che si creerà nei conti del Comune".

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