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Lunedì, 29 Aprile 2024
Proteste No Green Pass / S. Giacomo - Ponziana / Via dell'Istria

Due anni dal blocco del porto, Clpt: "Rappresaglie terroristiche dopo proteste no green pass"

La conferenza stampa di bilancio a due anni dai fatti del porto. Puzzer: "Rifarei tutto. Ora viviamo in un regime" Volk (Cplt): "Fronte compatto contro di noi, da politica a magistratura con sentenze scandalose"

TRIESTE - “Rappresaglie apertamente terroristiche” sui lavoratori che hanno partecipato al blocco del porto di Trieste nell’ambito delle proteste no green pass. E’ quanto denunciato da Sandi Volk del Clpt alla conferenza stampa su "bilancio e conseguenze della mobilitazione contro il green pass a due anni dal blocco del varco 4 del porto di Trieste il 18 ottobre del 2021". All'incontro ha partecipato anche Stefano Puzzer, ex portavoce del Clpt e lavoratore portuale, all’epoca leader delle proteste no green pass, poi licenziato dal suo impiego all'Alpt. Presenti anche Giovanni Sergi, presidente del Comitato di Mutuo Appoggio Lavoratori Radio TV, e i rappresentanti del Coordinamento No Green Pass e Oltre, che ha presentato un nuovo corteo in programma il 21 ottobre, con partenza da Piazza della Borsa alle 15.00 "per la pace e la giustizia sociale".

Volk ha spiegato che “dopo che Stefano (Puzzer, ndr) è stato licenziato, è stato detto esplicitamente ai lavoratori che non devono mettersi contro l’azienda perché hanno visto cosa succede a chi lo fa. Si sono accaniti sui lavoratori nelle aziende pubbliche in cui è co - partecipe l’autorità portuale:  Alpt Pts e Adriafer, che sono state quelle più accanite nei confronti dei lavoratori, ma non solo”.

"Noi ci siamo trovati ad avere contro un fronte compatto in questa città - ha continuato Volk - che andava dai media alla politica alla magistratura, la quale ha avallato le decisioni delle aziende, in particolare per quanto riguarda il Clpt e i licenziamenti. Sentenze scandalose in cui la magistratura ha stabilito che l’iscrizione al Clpt ha una scadenza che viene decisa dalle aziende”. 

Ha preso poi la parola Stefano Puzzer, secondo il quale “ci troviamo in un regime, il Governo Italiano non conta”, e “siamo comandati da altre forze, fino a quando rimarremo schiavi di Nato, Stati Uniti ed Europa non ne verremo fuori. Trieste ha una legge ben scritta che abbiamo sempre portato avanti come Clpt, non era il caso di portarla avanti in quei giorni perché si parlava di tanti lavoratori, non solo triestini ma anche italiani”. 

“Io, e son convinto anche i miei colleghi, rifaremmo tutto - ha concluso Puzzer -, qualcuno può dire che avremmo potuto fare diversamente ma le chiacchiere stanno a zero. Da quelle giornate dovremmo prendere esempio dall’unità che c’era e solo con l’umiltà e i valori che c’erano in quei giorni possiamo andare contro questo sistema dittatoriale schifoso”.

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