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Ipotesi sgombero Silos, ICS: "Il prefetto dia una risposta all'accoglienza dei richiedenti asilo"

ICS replica al prefetto Signoriello: "La condotta illegittima è interamente da ricondurre alle inadempienze dell’Ente da lui presieduto e a quelle dei connessi uffici centrali del Ministero dell’Interno, i quali disattendono le previsioni di legge"

TRIESTE  - "La legge italiana prevede che i richiedenti asilo debbano manifestare la loro volontà di richiedere asilo non appena possibile dopo l'ingresso nel territorio nazionale. Per questa ragione, a Trieste così come in tutte le altre aree di confine e nelle maggiori aree urbane, si concentra un elevato numero di domande di asilo e di relative richieste di accoglienza. Ciò non comporta che tutti i richiedenti asilo devono rimanere nei luoghi di primo ingresso, ma lo Stato ha l’obbligo di recepire subito la loro domanda, fornire immediata accoglienza (anche temporanea) e provvedere alla redistribuzione delle presenze dalle aree di ingresso verso il resto del territorio nazionale". Comincia così la nota stampa dell'ICS (Consorzio Italiano di Solidarietà) con la quale replica alle recenti dichiarazioni del prefetto Signoriello riguardanti l'ipotesi di sgombero del Silos. 

Secondo il Rapporto Statistico sul sistema di accoglienza di Trieste 2022, riposta la nota, la stragrande maggioranza dei richiedenti asilo, dopo una prima accoglienza, "viene trasferita in altre città, lasciando a Trieste meno di un quarto del totale". Ma da giugno 2023, i trasferimenti si sono fermati, con conseguente accumulo di richiedenti asilo nella città. "Questa situazione di stallo ha portato a gravi problemi umanitari e di gestione dell'ordine pubblico. Senza alcuna accoglienza temporanea o strutture aperte, i richiedenti asilo sono abbandonati in strada, creando condizioni inaccettabili".

"Il prefetto Signoriello, facendo riferimento alla situazione del Silos, ha parlato di una condizione di illegalità", si legge ancora nella nota. Tuttavia, secondo ICS, queste parole non tengono conto del fatto che "i richiedenti asilo si trovano in una situazione di estrema necessità" e che la condotta illegittima sembra risiedere piuttosto "nelle inadempienze dell'Ente presieduto da lui stesso e dei connessi uffici centrali del Ministero dell'Interno". "Non è quindi possibile attuare il paventato sgombero del Silos senza dare contestuale risposta all’accoglienza dei richiedenti asilo, non solo ovviamente di coloro che ora occupano l’area, bensì di tutti coloro che ogni giorno non trovano una risposta di accoglienza, come la legge prevede".

Le dichiarazioni di Signoriello al Tgr Rai FVG hanno ulteriormente alimentato il dibattito. "Da un lato, ha affermato che le possibilità di accoglienza a Trieste sarebbero esaurite, nonostante il numero di posti di prima accoglienza risulti chiaramente inadeguato. Dall'altro lato, ha sostenuto che il sistema nazionale di accoglienza sarebbe saturo, invitando i richiedenti asilo abbandonati in strada a disperdersi altrove in Italia. Ciò equivale ad affermare che la legge è, e continuerà ad essere pacificamente violata". Per ICS si tratta di affermazioni "irricevibili da chi avrebbe proprio il compito di fare rispettare la legalità attraverso la tempestiva collocazione, anche temporanea, dei richiedenti asilo e la loro redistribuzione nel resto del territorio nazionale nel minor tempo possibile".

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