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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Studio shock all'Università: nesso tra terapia caduta dei capelli e problemi erettivi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima

Il farmaco utilizzato è la Finasteride, un inibitore delle 5-alfa-reduttasi, impiegato dalla fine degli anni '90 per contrastrare il fenomeno della caduta dei capelli nell'uomo (alopecia androgenetica).

"Disturbi simili si erano talora riscontrati in pazienti anziani in terapia con Finasteride per Ipertrofia Prostatica Benigna ad un dosaggio cinque volte superiore. Osservare una sintomatologia così importante in soggetti giovani, dopo mesi dalla sospensione della terapia ad un dosaggio di molto inferiore, (1 mg al giorno versus 5 mg al giorno), ci ha sorpreso notevolmente" afferma il Prof. Carlo Trombetta, Urologo, esperto di Andrologia e Direttore della Scuola di Specializzazione in Urologia dell'Università degli Studi di Trieste.

I soggetti colpiti sono giovani trentenni altrimenti sani che hanno iniziato ad accusare disturbi della sfera sessuale e psichica al termine della terapia per la caduta dei capelli. Il disagio maggiore è dato dalla difficoltà nel raggiungimento e mantenimento dell'erezione, dalla riduzione della sensibilità genitale e da un generale decadimento della qualità di vita con deficit di concentrazione, svogliatezza, riduzione della massa e del tono muscolare.

Recenti studi italiani frutto della collaborazione fra l'Università di Trieste, l'Università di Udine ed il Cro di Aviano hanno descritto questa condizione con il termine "Sindrome Post-Finasteride" ipotizzando un rapporto di causalità fra l'assunzione del farmaco e lo sviluppo dei sintomi. Non sono ancora disponibili prove certe che avvalorino l'ipotesi causale, ma l'interesse crescente per l'argomento è evidenziato dall'esistenza di diversi studi clinici tutt'ora in corso e dalla nascita di forum online di pazienti che hanno sviluppato i sintomi descritti.

E' ancora fervente il dibattito su quale sia la causa di questo fenomeno, del perché colpisca solo alcuni soggetti in età così giovane, del perché in alcuni soggetti i sintomi si manifestino già durante l'uso della Finasteride, mentre in altri sopraggiungano solo dopo la sospensione del farmaco e soprattutto se sia una condizione di disagio transitoria o permanente.

I dati riportati sono stati recentemente pubblicati sulla rivista "Andrology", riferimento per il panorama andrologico internazionale, il 13 Gennaio 2016. L'articolo, scritto dal Dott. Giovanni Chiriacò, dalla Prof.ssa Sabina Cauci, dal Dott. Giorgio Mazzon e dal Prof. Carlo Trombetta è consultabile al seguente link:https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26763726 .

In occasione del "20° CONGRESSO DELLA SEZIONE TRIVENETA della SOCIETÀ ITALIANA DI ANDROLOGIA. Il Professor Emanuele Belgrano: 40 anni di Andrologia", l'argomento verrà trattato dai massimi esperti in materia di "Sindrome Post-Finasteride" sia dal punto di vista clinico che biochimico, sarà presentato un aggiornamento sullo stato dell'arte e saranno resi noti i dati degli studi clinici finora condotti.

Qui il link al programma del "20° CONGRESSO DELLA SEZIONE TRIVENETA della SOCIETÀ ITALIANA DI ANDROLOGIA. Il Professor Emanuele Belgrano: 40 anni di Andrologia" :

https://www.theoffice.it/wp-content/uploads/2016/01/PROGRAMMA-Triveneta-SIA_40anniOK.pdf.

Inviato dalla Dott.ssa Francesca Migliozzi a nome del Prof. Carlo Trombetta

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