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Lunedì, 29 Aprile 2024
Porto / S. Vito - S. Andrea / Punto Franco Nuovo

Il Porto di Trieste diventa gestore dei suoi impianti ferroviari: è il primo in Italia

Implementato un sistema di coordinamento della sicurezza specifico che consenta, a seguito di un’analisi del rischio, il controllo in sicurezza di tutti i processi e di tutte le attività propri del gestore infrastruttura ferroviari

TRIESTE - L'Autorità Portuale del Mare Adriatico Orientale diventa anche gestore dei binari nel Porto Franco Nuovo. Trieste è quindi il primo porto del Paese ad aver ottenuto tale certificazione ai fini della sicurezza, ma è stata anche l’unica Autorità di Sistema ad aver creato nel 2018 una direzione dedicata alle infrastrutture ferroviarie, incorporando le competenze ferroviarie proprie del gestore infrastruttura. Dopo aver toccato il record di oltre 12 mila treni gestiti nel 2023 all’interno del network logistico, ha acquisito, da parte di Ansfisa (Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture stradali) l’autorizzazione di sicurezza per gli impianti ferroviari. A riferirlo è una nota dell'Autorità Portuale. La certificazione attesta l’implementazione di un sistema di coordinamento della sicurezza specifico che consenta, a seguito di un’analisi del rischio, il controllo in sicurezza di tutti i processi e di tutte le attività propri del gestore infrastruttura ferroviario. 

Il ruolo del gestore

Il gestore si occupa della realizzazione, della gestione e della manutenzione dell’infrastruttura ferroviaria e del traffico e attualmente, in Italia, risultano autorizzati solamente una decina di gestori, il più importante dei quali è Rfi (Rete Ferroviaria Italiana). Ora l’Autorità di Sistema Portuale entra a far parte di questo ristretto gruppo di società ed enti fortemente specializzati nel settore. A parità di ruolo, sarà quindi più lineare la gestione di tutte le attività di sviluppo ferroviario in corso presso lo scalo giuliano, a partire dai lavori di potenziamento dell’infrastruttura per la stazione di Trieste Campo Marzio, avviati in collaborazione con Rfi.

Grazie all’istituzione di una specifica unità interna all’ente, l’Autorità ha potuto assumere attivamente quel ruolo di “coordinatore” (previsto anche dalla legge 84/94) del sistema ferroviario portuale che ha consentito di aumentare la sicurezza delle manovre, ridurre le inefficienze e contribuire al raggiungimento di performance assolute nel settore intermodale anche in termini di sostenibilità con il 54% dei container indirizzati via ferrovia.

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