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La carenza

Vigili del fuoco in sofferenza: in regione ne mancano 230

Nuove criticità anche per la sicurezza. Tra i fattori di rischio la presenza di residui di combustione nel vestiario. «Difficile decontaminare gli abiti e i Dpi. Paradossale l’assenza di copertura Inail»

Si è parlato anche di “Particella pazza”, il nuovo progetto che punta a ridurre i rischi per la salute legati alla presenza di residui di combustione sugli abiti e sugli altri dispositivi di protezione individuale, nel corso delle assemblee che nei giorni scorsi hanno visto impegnati in regione i vertici regionali e nazionali della Funzione pubblica Cgil. Il progetto, che nasce da un’iniziativa specifica della Fp ed è stato recentemente presentato anche al Parlamento Europeo, è stato illustrato anche ai vigili del fuoco del Friuli Venezia Giulia, in tre incontri che si sono tenuti a Pordenone, Gorizia e Udine per parlare, oltre che di sicurezza, anche di organici e delle altre criticità con cui deve fare i conti chi opera sul campo. Criticità diffuse su tutto il territorio nazionale, tanto che la scorsa settimana è stato proclamato lo stato di agitazione del comparto, anche a sostegno della trattativa sul rinnovo del contratto.  

Le assemblee

Alle assemblee hanno partecipato, con la segretaria generale della Fp Cgil Fvg Orietta Olivo e il coordinatore regionale Renato Chittaro, il coordinatore nazionale vigili del fuoco Mauro Giulianella e il responsabile salute sicurezza Fp Cgil, Raffaele Cozzolino. Il quadro in cui operano le unità di intervento è aggravato da carenze che in certi casi sono addirittura paradossali, come l’assenza di copertura assicurativa Inail, hanno denunciato i rappresentanti della Fp nel corso della conferenza stampa convocata oggi a Udine. Ma la Cgil punta il dito anche sulle carenze di organico: in Fvg, a fronte di un’attività che nel 2023 ha superato i 37mila interventi e di una dotazione complessiva di 850 persone, si registra una carenza di 230 unità.

Il territorio

«Il comando dove la carenza di personale è più ampia – si legge in una nota diffusa oggi dalla Fp – è Udine, ma nessun altro territorio sta bene. A Trieste, il distaccamento subacqueo e nautico è ridotto del 51 per cento del fabbisogno previsto, con conseguente dimezzamento dei turni, da 4 a 2. Anche nel settore amministrativo la carenza di personale è notevole e viene sopperita dal personale permanente, rimosso dal soccorso tecnico urgente». Gravi difficoltà di organico anche per i vigili del fuoco volontari distribuiti nei 16 distaccamenti, dove mancano autisti e mancano gli stessi volontari, vista la carenza di personale istruttore da impegnare nella formazione delle nuove unità, in lista d’attesa da almeno un anno. Ultimo ma non meno importante, il problema irrisolto dei distaccamenti stagionali di Grado e Lignano, «operativi solo per la buona volontà dei vigili del fuoco già in servizio, che operano costantemente in regime di straordinario».
 
 

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