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La vertenza / Barriera Vecchia - Città Vecchia / Galleria Fenice

Wartsila, i sindacati incontrano i parlamentari: "Ognuno faccia la sua parte"

Presenti alcuni parlamentari eletti in regione, tra cui Debora Serracchiani, Tatjana Rojc (Pd) e Nicole Matteoni (FdI), oltre alla sottosegretaria alle Finanze Sandra Savino. Nel frattempo sono state proclamate per oggi quattro ore di sciopero. Si attende il tavolo al Mimit il 19 dicembre

TRIESTE - Qualche centinaio di lavoratori si sono riuniti oggi in presidio fuori dal circolo Fincantieri  - Wartsila in galleria Fenice, in occasione di un incontro tra  i segretari locali delle sigle sindacali Fim (Alessandro Gavagnin), Fiom (Marco Relli) e Uilm (Antonio Rodà), e alcuni parlamentari eletti in regione, tra cui Debora Serracchiani, Tatjana Rojc (Pd) e Nicole Matteoni (FdI), oltre alla sottosegretaria alle Finanze Sandra Savino. Nel frattempo sono state proclamate per oggi quattro ore di sciopero.

"E' stata ribadita - ha dichiarato Gavagnin a margine dell'incontro - la vicinanza da parte di tutti gli schieramenti da destra a sinistra, il loro impegno a portare avanti la vertenza e ognuno da parte loro si è impegnato a fare il suo, come il sottosegretario Savino, che si è impegnata a mettere a disposizione risorse qualora si ripresentasse una nuova realtà industriale". Gavagnin ha ribadito la necessità "che si investa nel sito di Bagnoli, ma soprattutto nel cercare un progetto per  mantenere la vocazione industriale del sito di Bagnoli e quindi non che Fincantieri venga, come dicono, alla ricerca di 90 posti di lavoro per Monfalcone e Marghera" ma che "sia chiaro l'impegno per quanto riguarda il soggetto che verrà, quindi Ansaldo Energia, affinché vengano mantenuti posti di lavoro e vocazione industriale del sito".

"Il tema fondamentale - ha spiegato Antonio Rodà - è la scadenza della solidarietà ed è indispensabile prorogare quell'accordo per permettere di sviluppare i concetti che l'accordo di programma andrà a scrivere. Ci sono vincoli per i quali non è scontato che ci possa essere la cassa integrazione straordinaria nel caso non ci dovesse essere la solidarietà".

Marco Relli ha poi specificato che "dopo il 31 dicembre, chi ci governa avrà ancora la possibilità di cercare altri imprenditori e di fornire partnership con le imprese nazionali per reindustrializzare il sito. Se così non sarà dovremo ancora farci vedere e farci sentire".

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