"A-men", gli uomini, le nuvole religioni e altre crisi
A-men è un racconto sempre in bilico fra ironia, dramma e poesia. Una contaminazione di linguaggi in un mix perfetto fra teatro di immagine (cuscini giganti trasparenti, ruote di bicicletta danzanti e burattini che fanno innamorare) e monologhi. Un racconto tanto visionario quanto realistico e attuale. A-menè uno spettacolo sulla crisi, intesa in tutte le sue sfaccettature. A-men è uno spettacolo che mette in scena la crisi, la crisi di un uomo, la crisi totale di tutto ciò in cui credeva di credere.
Durante uno stand-up, un attore comico si rende conto che non va mica bene, anzi, va proprio tutto parecchio male; prende atto della propria crisi davanti al pubblico e l’unica soluzione che gli viene in mente è quella di scappare dal palco. Questo spettacolo è il suo viaggio di riavvicinamento a una vita vivibile e forse anche al teatro.
A-men è uno studio sulla crisi esistenziale, crisi intesa soprattutto nel senso di cambiamento. A-men si interroga su quale strada prendere, cosa cercare sulla terra per farsi aiutare e come cercare di capire qualcosa di questo mondo sempre più complesso ed imprendibile. A-men parla di religioni vecchie e nuove, di spiritualità vecchia e nuova, di amore e morte, di come trovare un proprio posto nel mondo. A-men si nutre di crisi passate e in divenire, è dunque in costante cambiamento. Amen, ovvero: certamente. Il prodotto può dare dipendenza dal sogno.