Al Verdi il melodramma diventa parodia con “La prova di un’opera seria”
In scena al teatro Verdi “La prova di un’opera seria” di Francesco Gnecco, dal 29 novembre al 15 dicembre. Una vivace parodia dell’allestimento di un’opera (Gli Orazi e i Curiazi di Domenico Cimarosa) visto da una prospettiva insolita, ossia da dietro le quinte. In questa produzione inedita triestina (con regia di Carlo Antonio De Lucia e scene di Angelo Canu), l’ambientazione metanarrativa fornisce l’occasione per dare spazio anche a molte celebri arie del grande repertorio operistico (“L’elisir d’amore”, “La Traviata” e “I racconti di Hoffmann”), il tutto diretto dal maestro Leonardo Catalanotto.
Tra gli interpreti anche l’amato Andrea Binetti e l’eclettico baritono Dario Giorgelè, il sagrestano nell’ultima “Tosca” lo scorso giugno. Sarà lui a interpretare la parte del Maestro Campanone, «Un nome che non depone troppo a mio favore» scherza Giorgelè, dopo la prima rappresentazione del 29 novembre, dedicata alle scuole.
«Quando andiamo a vedere un’opera – continua Giorgelè – siamo abituati a seguire la storia, ma non sappiamo mai cos’accade dietro le quinte, con questo spettacolo abbiamo l’occasione di vedere come si svolge una prova (in maniera un po’farsesca) di quello che sarà un tentativo di opera seria, con tutti i battibecchi tra gli interpreti e il maestro. D’altra parte il teatro nel teatro è nato col teatro stesso, che è contemporaneo alla sua parodia, e in questi tipi di opere (come anche ne “Le convenienze e inconvenienze teatrali” di Gaetano Donizetti) c’è sempre la possibilità di inserire alcune “arie di baule”, brani famosi da altre opere, che tutto il pubblico può cogliere, in questo caso ci sarà anche un pezzo da un’opera di un autore poco conosciuto, ma molto simpatica e coinvolgente».
Il baritono prosegue poi descriveno il suo personaggio: «Sono colui che cerca di far sì che questa prova abbia buon esito, invece mi scontro subito con la volubilità dei vari personaggi: il primo e secondo soprano, Il tenore e l’altro baritono (rispettivamente Anna Bordignon, Olga Dyadiv, Vladimir Reutov e Fumiyuki Kato, ndr). Tutti vorranno primeggiare e questo innescherà una serie di equivoci, e quindi l’opera originale di Cimarosa sarà un puro pretesto, di cui sentiremo ben poco. Alla fine Campanone non riesce a coordinare lo spettacolo, fino a che l’impresario non annullerà la rappresentazione in un finale “allo scatafascio”».
Una carriera, quella di Giorgelè, che spazia tra i più amati ruoli comici e di carattere, da Leporello a Papageno. Un interprete apprezzato spesso per le sue qualità attoriali. Gli chiediamo se si tratti di una mera inclinazione o frutto di una formazione specifica: «Sinceramente, quando c’è una natura va sfruttata, a me l’attorialità è sempre venuta abbastanza naturale, anche perché mi è sempre piaciuto il cinema oltre al teatro. Ho osservato attentamente grandi maestri come Charlie Chaplin, Buster Keaton, Stanlio e Ollio, Totò, Alberto Sordi e Gassmann. Guardando si impara ma è sul palcoscenico che poi si affinano le predisposizioni naturali. Come alcuni attori che hanno già una bella impostazione vocale e quindi iniziano a cantare. Ho incontrato anche degli ottimi registi che mi hanno dato grandi consigli, ma alla fine il palcoscenico stesso è l’insegnante più efficace»
Di seguito, il calendario delle rappresentazioni:
Mercoledì 29.11.2017 ore 11:00
Giovedì 30.11.2017 ore 11:00
Venerdì 01.12.2017 ore 11:00
Venerdì 01.12.2017 ore 18:00
Sabato 02.12.2017 ore 11:00
Sabato 02.12.2017 ore 18:00
Domenica 03.12.2017 ore 11:00
Martedì 05.12.2017 ore 11:00
Martedì 05.12.2017 ore 19:00
Mercoledì 06.12.2017 ore 11:00
Giovedì 07.12.2017 ore 11:00
Giovedì 07.12.2017 ore 20:30
Sabato 09.12.2017 ore 11:00
Sabato 09.12.2017 ore 18:00
Martedì 12.12.2017 ore 11:00
Martedì 12.12.2017 ore 19:00
Mercoledì 13.12.2017 ore 11:00
Mercoledì 13.12.2017 ore 15:00
Giovedì 14.12.2017 ore 11:00
Giovedì 14.12.2017 ore 20:30
Venerdì 15.12.2017 ore 11:00
Venerdì 15.12.2017 ore 20:30