"Dalla dea Bastet ai murales di Banksy", la conferenza sui gatti nel mondo dell'arte
Bello è bello, il nostro amico gatto, non lo si può negare. E' misterioso, per qualcuno (una minoranza per fortuna) addirittura inquietante. Bellezza, fascino, carisma e un po’ di timore, forse questi sono gli ingredienti che han fatto sì che il gatto sia stato presente nella produzione artistica umana fin da epoche remote: adorato dagli antichi egizi, che gli avevano dedicato persino una dea, Bastet (associata alla casa, alla fertilità e alle nascite), nel medioevo è stato vittima di superstizione e spesso associato nella rappresentazione artistica al diavolo.
Della figura del gatto parlerà la storica dell’arte e insegnante Ermanna Panizon, nella conferenza da titolo "I gatti nell’arte: dalla dea Bastet ai murales di Banksy", che si terrà nell’ambito della mostra "44 gatti e molti di più", presso lo spazio Trieste Città della Conoscenza a Trieste il 23 ottobre. “La conferenza seguirà i 'passi felpati' del gatto sulle pagine della storia dell'arte” spiega Panizon. “Simbolo sacro o icona del Kitsch, misterioso cacciatore notturno o tenera madre di cuccioli, incarnazione del diavolo o fedele compagno dei sapienti: il gatto conserva, nelle rappresentazioni artistiche di tutte le epoche, il carattere inafferrabile e multiforme che lo contraddistingue in natura.”
La conferenza è gratuita e aperta a tutti. Per maggiori informazioni scrivere all’indirizzo info@triesteconoscenza.it. Per essere aggiornati su tutte le attività dello spazio Trieste Città della Conoscenza è possibile consultare il sito: www.triesteconoscenza.it
LINK UTILI:
• www.triesteconoscenza.it
IMMAGINI:
• Crediti immagine: Rama, CC BY-SA 3.0 fr, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=73347478