Un labirinto fisico, linguistico e musicale: alla Kleine Berlin la nuova installazione della Biennale
TRIESTE - Luci e suoni, nebbie e sussurri nelle lingue più disparate e canti popolari da diverse culture, per riflettere sulle travagliate storie del confine orientale. E' la nuova installazione all'interno della Kleine Berlin, un progetto in collaborazione con la Biennale di Venezia, intitolato Sot Glas (unione del termine friulano sot, sotto, con la parola slovena glas, voce). Sarà visitabile dall'8 all'11 giugno nelle gallerie sotterranee in via Fabio Severo, dalle 17 alle 21.
I progetto è stato commissionato da Fosbury Architecture per il Padiglione Italia della diciottesima Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, dove le due ideatrici, la filmmaker e regista teatrale triestina Ana Shametaj e l'artista friulana con studio a Rotterdam Giuditta Vendrame, ne hanno presentato un estratto sonoro fruibile fino a novembre 2023.
Sot Glas è stato ambientato nei cinquecento metri di tunnel di Kleine Berlin con un significato ben preciso: quello di richiamare le atmosfere e le caratteristiche di un luogo oscuro come l'inconscio della storia collettiva delle comunità che hanno vissuto in questa regione di confine. "Un confine doloroso - spiegano le due artiste Shametaj e Vendrame - che allo stesso tempo divide ed è punto di contatto e di contaminazione con altre culture. Oggi la frontiera italo-slovena si manifesta per le comunità di migranti che quotidianamente in auto o a piedi lo attraversano come ultima tappa della rotta balcanica".
Sot Glas affronta e interroga la nozione di confine politico guardando alla musica come a uno sconfinamento e a un paesaggio. La drammaturgia sonora reinterpreta i canti popolari transfrontalieri in chiave anti filologica, spaziando da canti di migrazione e abbandono a canti "maccheronici" (in due o più lingue), storicamente non trascritti e archiviati, in quanto considerati pratiche che eludono la costruzione dell'identità nazionale. Un vero e proprio "labirinto fisico, linguistico e musicale".
L'ingresso è gratuito ma è necessaria la prenotazione a questo link. Nelle giornate di sabato e domenica, il coreografo Piero Ramella proporrà un intervento performativo in cammino, da piazza della Libertà d'Italia al Passo di Bottazzo, fino al confine invisibile con la Slovenia. Il percorso proposto si tende tra due poli significativi della storia ufficiale e sotterranea, presente e passata, di Trieste in quanto luogo di frontiera, bandiera e naufragio delle narrazioni identitarie nazionali, europee e occidentali (per prenotarsi aac@alpeadriacinema.it o camminateperformativesotglas.event-brite.it).
Il progetto si è sviluppato grazie agli incubatori Kokoschka Revival, Alpe Adria Cinema - Trieste Film Festival, con la coorganizzazione del Comune di Trieste, con la collaborazione di Casa della Musica, Club Alpinistico Triestino, e con il sostegno di Regione Friuli Venezia Giulia, Ambasciata e Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi, Ambasciata della Repubblica d'Albania in Italia, Creative Industries Fund NL, Inps - Fondo PSMSAD, Fondazione Benefica Ka-thleen Foreman Casali, Fondazione Pietro Pittini, Opificio Neirami.