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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Una "Sublimazione" apre la nona edizione di Fotografia Zeropixel

L'artista udinese presenterà al pubblico un vero e proprio viaggio all'interno di una delle sue sculture. La proiezione si inserisce nel contesto del festival triestino dedicato alla fotografia che quest'anno è stato dedicato al tema "Spazi". L'intervista

Sarà l'artista udinese Francesco Sbaiz ad aprire la nona edizione di Fotografia Zeropixel, il festival dedicato alla fotografia analogica in programma a Trieste dal 17 al 27 novembre organizzato dall'associazione Silver Age in coorganizzazione con l'assessorato alle Politiche della cultura e del turismo del Comune di Trieste. L'artista friulano, in collaborazione con Noone (video) e Nagualystic (audio), presenterà al pubblico l'installazione audiovisiva "Sublimazione". L'appuntamento è per giovedi 17 novembre alle ore 18, quando si apriranno le porte della mostra collettiva divenuta ormai simbolo del festival e che quest'anno verrà allestita nella Sala Veruda di Palazzo Costanzi, Passo Costanzi, 2.

L'opera

Per l'occasione, l'artista poliedrico Sbaiz presenterà al pubblico un'opera inedita frutto di una ricerca iniziata nel 2016, che raccoglie e accoglie tutte le sfaccettature del suo lavoro di scultore. Colori e suoni accompagneranno lo spettatore in un viaggio all'interno di una scultura, grazie al quale sarà possibile rievocare il legame tra natura e uomo, anima e materia. Un'originale interpretazione del tema che accompagna l'edizione 2022 della kermesse, "Spazi”.

L'intervista

La tua carriera inizia nel campo della moda, per diversi anni hai infatti confezionato abiti Haute Couture e oggetti scultura da indossare. Quanto sono importanti per te i tessuti e la materia? Che legame hai avuto e hai tutt'ora con essi?

Sono nato nella moda e ho avuto la possibilità di poterla respirare e vivere dall'interno. Un prezioso patrimonio che ho sempre cercato di conservare e coltivare. Giocare con i tessuti per me è essenziale, stimolante. La materia si trasforma quando viene assecondata e prende vita, e ogni materiale ha le sue leggi eterne. Sono esperienze magiche, alchemiche, elettriche.
 

Nonostante fossi circondato dai nomi dei grandi designer della moda come Antonio Marras, Yohji Yamamoto e Rick Owens, con cui hai collaborato, non hai mai abbandonato la scultura e la pittura. Cosa significano per te?

L'arte ma soprattutto il disegno è stato un costante mezzo espressivo fin da piccolo ma si è consolidato grazie al prezioso incontro con Massimo Navarra. All'Accademia di Roma l'abito, già tridimensionale, prendeva vita propria, slegato dalle sua funzionalità ed applicazioni. Una folgorazione. Mi sono sentito libero. Non metto a confronto arte e moda, sono due mondi separati che si stimolano a vicenda. Continuo a lavorare con entrambi. 

Il tuo legame con il disegnatore triestino Massimo Navarra, incontrato nel corso dei tuoi studi all'Istituto Marangoni di Milano, è stato importante per te. Cosa ti ha lasciato?

Il legame con Massimo è stato prima di tutto affettivo. Una fortuna, un'esperienza unica poter condividere arte, moda, design, ma soprattutto la vita. Mi ha insegnato molto. Uno scambio intenso. E' stato fondamentale. 

Per il festival Fotografia Zeropixel presenti una proiezione innovativa incentrata sul legame tra anima e materia e la sua ricerca di purezza. Sarà un modo per "entrare" dentro le tue opere, fisicamente e spiritualmente. Cosa ti aspetti da questa installazione e qual è la direzione in cui vorresti portare la tua arte nel prossimo futuro?

L'opera è iniziata nel 2016 ed è tutt'ora in corso. E' il frutto di un'analisi e di una meticolosa perlustrazione dell'opera che rivela nuove prospettive. Una proiezione sensoriale che accompagnerà lo spettatore all'origine, nell'atto della sua creazione. Lavorare con l'inconscio permette di andare in profondità, in una nuova ed infinita dimensione: il microcosmo è il macrocosmo. E' un'opera in continua evoluzione che dialoga con sé stessa (inconscio e inconscio collettivo), per questo spero che possa essere percepita nella sua totalità: l'arte appartiene a tutti.

Che legame hai con Trieste?

Con Trieste ho un legame speciale. E' ricca di suggestioni e contaminazioni, velata e misteriosa. Una continua scoperta. Spero di lasciare una mia traccia.

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