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Sicurezza: Regione, rete tra istituzioni per aiutare vittime violenza



Trieste, 8 mar - La violenza di genere è spesso difficile da percepire perché, in molti casi, si annida subdolamente tra le mura di casa. Il numero di denunce per maltrattamenti o violenze nasconde un fenomeno più grande, dato che molte donne non riescono a sottrarsi alla spirale di oppressione nella quale finiscono perché purtroppo, per molte ragioni, non riescono a trovare il coraggio e la grande forza necessari a denunciare e intraprendere il percorso per cambiare la loro difficile esistenza. Recentemente sono state aumentate le pene per gli autori delle violenze e sono stati moltiplicati i canali e gli strumenti d'intervento da parte delle istituzioni, ma è fondamentale sostenere anche un cambio culturale per far sì che nessuno possa giustificare in alcune modo la violenza, sia essa fisica, verbale o psicologica.

È la posizione espressa dall'assessore regionale alla Sicurezza durante la presentazione del progetto Sicurezza Vera, nell'ambito del quale è stato sottoscritto il protocollo tra Polizia di Stato e Fipe che rende i pubblici esercizi aderenti dei veri e propri presidi di legalità, nei quali le donne possono trovare aiuto e protezione in caso di pericolo.

Ricordando come la violenza contro le donne desti particolare allarme e come l'Amministrazione regionale abbia varato una specifica linea di finanziamento a favore dei corpi di Polizia locale per lo sviluppo di progetti mirati al suo contrasto, l'assessore ha evidenziato come su un tema così delicato le istituzioni debbano fare rete per superare positivamente i rispettivi limiti di competenza e rendere ancora più concreto l'aiuto alle donne vittime di violenza ma anche ai loro figli e famigliari.

Il progetto prevede il posizionamento di specifici roll up nei locali triestini sia per evidenziare la possibilità di rivolgersi ad essi per trovare protezione o chiedere aiuto sia per mantenere alta l'attenzione al fenomeno in particolare tra i giovani. Questi ultimi, ha rimarcato l'assessore, rappresentano il più importante terreno dove piantare i semi del rispetto delle donne per accelerare il cambiamento culturale che consentirà di superare gli errati retaggi che vedono la donna in una posiziona subordinata rispetto all'uomo o come una sorta di proprietà di quest'ultimo.

All'evento hanno partecipato, tra gli altri, il prefetto, il questore e il sindaco di Trieste, il primo cittadino di Muggia, i vertici della Fipe e anche magistrati della Procura della Repubblica. Presenti, infine, anche numerosi studenti delle scuole superiori e una rappresentante del Centro antiviolenza Goap. ARC/MA/gg



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