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Lo scontro sul quorum

Riforma legge elettorale, il Pd attacca la Lega: "Minato il diritto di scelta"

Per la segretaria dem Conti "il rischio è di ledere il diritto di scelta del cittadino", mentre per Russo "si rischia di fare riforme a proprio uso e consumo, che vanno bene a livello regionale ma meno a quello nazionale"

I consiglieri regionali del Partito democratico Diego Moretti, Francesco Russo e Roberto Cosolini, insieme alla segretaria dem Fvg, Caterina Conti, sono intervenuti stamani in occasione di un incontro nella sede del consiglio regionale, sulla legge elettorale nazionale e su quella regionale di prossima approvazione.

Per la Conti "si lede il diritto di scelta"

Per la segretaria del Pd "queste proposte e queste idee su come riformare le leggi elettorali e su come ridare slancio al rapporto tra cittadini e istituzioni non ci piacciono per niente. Non solo, ma crediamo che tolgano un diritto ai cittadini, ossia quello di scegliere il sindaco, di esprimere in due battute il proprio voto. Riteniamo quindi che le legge vigente sia pienamente legittima e che non abbia bisogno di essere ritoccata". Conti ha poi sottolineato alcuni imbarazzi della Lega in Regione: "La destra, in un primo momento, aveva sostenuto che queste modifiche avrebbero aiutato a ridurre i costi della politica, cosa che poi si sono rimangiati, con l'assessore regionale leghista Roberti che è stato costretto a dire che quello che era stato scritto in relazione, in realtà, era un errore. Dimostrano di essere alquanto confusi su questo tema. A noi sembra che tutto questo serva a favorire il percorso di alcuni sindaci - vedi quello di Pordenone, Ciriani, e quella di Monfalcone, Cisint - che magari sperano di essere eletti come europarlamentari".

Per Russo "quello che va bene per Udine non va bene per Firenze"

Il consigliere regionale Russo si è posto una domanda: "Esiste ancora un centrodestra su un tema importante come quello delle riforme e cosa ne pensano i nostri esponenti regionali? La legge sul terzo mandato è il salva-Fedriga e lo stesso governatore non si fa alcun problema a fare una battaglia che lo riguarda. E' emerso dal dibattito venuto fuori in questi giorni che il 40 per cento di quorum lo si vuole portare avanti nella nostra regione, anche perché in occasione delle amministrative per l'elezione del sindaco di Udine il centro destra aveva vinto al primo turno e perso al secondo. Quindi per un caso, tra l'altro eccezionale perchè a Udine è avvenuto l'unico ribaltone del risultato registrato negli ultimi diciotto ballottaggi in Fvg. Intanto poi, ieri l'emendamento presentato in parlamento dalla Lega è stato ritirato all'ultimo momento perché, nei corridoi, si son fatti due conti; si rischiava di penalizzare la maggioranza di governo di centro-destra a Firenze, dove al primo turno il centro sinistra avrebbe avuto molte possibilità per passare con il quorum al 40%. Quindi le riforme si fanno in Fvg perchè a Udine ci sarebbe stata la vittoria del centro destra, ma non si fanno a livello nazionale perchè a Firenze si rischia, e anche di più. Quindi si fanno riforme su misura, a proprio uso e consumo".

Per Cosolini "con il 40% è forte il rischio "ammucchiate" già al primo turno"

Cosolini, infine, ha voluto sottolineare come questa legge, quella in vigore,abbia fatto bene ai comuni italiani, in quanto "ha dato qualità alle amministrazioni comunali. Ora tutto questo viene ridimensionato". Sulla questione Udine, evidenzia l'ex sindaco di Trieste, "non è che il centro destra ha perso le elezioni al secondo turno: Fontanini è stato tenuto in vita dal fatto che il primo turno si è svolto lo stesso giorno in cui si eleggeva Fedriga a presidente regionale". Per Cosolini, infine "non è vero che oggi al secondo turno si farebbero le "ammucchiate". La verità è che, nella stragarande maggioranza dei casi, non ci sono apparentamenti tra primo e secondo turno. Invece è più probabile che che si assista alle "ammucchiate" al primo turno con il 40 per cento, con un aumento di liste e candidati anche di scarsissima valenza politica, in quanto più ce ne sono di queste liste più il quorum del 40 per cento si avvicina".

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