Ferriera, Roberti (Lega): «Proprietà chiarisca interventi finora attuati, triestini chiedono fatti»
«Siderurgica Triestina ha il dovere di rendere conto ai cittadini del proprio operato, in primo luogo per quanto concerne la tutela della salute pubblica e il rispetto delle normative ambientali, senza nascondersi dietro a fumose promesse di un futuro migliore».
A dichiararlo è il segretario provinciale della Lega Nord Pierpaolo Roberti. «Lasciando da parte le parole di Arvedi e attenendoci esclusivamente ai fatti - spiega l'esponente del Carroccio -, notiamo che da un lato l'impresa ha beneficiato di decine di milioni di euro di fondi pubblici ma dall'altro non ha saputo offrire alcuna garanzia nel far rientrare le emissioni nei limiti di legge, tanto che la centralina di via San Lorenzo in Selva nel solo 2015 ha registrato sforamenti per oltre 140 giorni contro il massimo di 35 concessi».
«Sarebbe inoltre interessante che Siderurgica Triestina chiarisse se gli interventi finora attuati siano stati realizzati con attrezzature innovative e a regola d'arte oppure, come si vocifera da più parti, con pezzi vetusti raccattati da stabilimenti sparsi in Europa».
«E a fronte di dati così eloquenti - insiste Roberti - colpisce che né il Comune né la Regione abbiano fatto alcunché per punire queste reiterate violazioni, e abbiano anzi deciso di favorire la proprietà con il rilascio dell'Aia e con il conseguente innalzamento del limite della centralina di via San Lorenzo pari a quasi il 50%. Trattamenti di cortesia, quelli fatti ad Arvedi, che naturalmente non vengono replicati quando a infrangere, seppur di poco o involontariamente, la legge è un piccolo commerciante: accade così che Siderurgica Triestina risulti libera di intossicare i cittadini e che, dall'altro lato, una cassetta mal posizionata al mercato ortofrutticolo venga sanzionata con salatissime multe».
«Al di là delle operazioni di marketing dunque - conclude Roberti - sono certo che i triestini sapranno trarre le dovute conseguenze sul reale atteggiamento del Partito Democratico nella delicatissima partita tra una proprietà che pensa solo ai profitti e la sacrosanta richiesta dei triestini di vivere in una città sana e pulita».