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Ricerca, Panariti: «Serve rinnovo accordo su coordinamento Enti»

«Occorre rinnovo e aggiornamento Accordo coordinamento degli Enti di ricerca (Cer) presenti in FVG», affermazioni dell'assessore regionale all'Università e Ricerca, Loredana Panariti, nell'Aula dei gruppi parlamentari della Camera dei deputati, alla presenza del ministro dell'Università Stefania Giannini

Occorre arrivare presto a un rinnovo e aggiornamento dell'Accordo per il coordinamento degli Enti di ricerca (Cer) presenti in Friuli Venezia Giulia. Lo ha sottolineato l'assessore regionale all'Università e Ricerca, Loredana Panariti, intervenendo oggi nell'Aula dei gruppi parlamentari della Camera dei deputati all'incontro «I centri scientifici internazionali in Italia per il sistema della ricerca e per il Paese», promossa dal ministero degli Affari esteri (Mae), alla presenza del ministro dell'Università e Ricerca Stefania Giannini e del sottosegretario del Mae Mario Giro.

Nella sezione del convegno dedicata alla presentazione dei centri scientifici, sono intervenuti anche i responsabili di due istituzioni internazionali di Trieste, il direttore dell'Ictp (International Centre for Theoretical Physics) Fernando Quevado e il direttore generale dell'Icgeb (International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology) Mauro Giacca.

L'Accordo, come ha ricordato l'assessore, è stato sottoscritto nel 2004 dalla Regione, dai ministeri degli Affari esteri e dello Sviluppo economico per creare un Coordinamento dei Centri di ricerca del Friuli Venezia Giulia (Cer). Nel suo intervento, Loredana Panariti ha richiamato l'attenzione sulla forte presenza di istituzioni di ricerca in regione: accanto alle tre università
(Trieste, Udine, Sissa) ci sono Ictp, Icgeb, Sincrotrone, Istituto nazionale di Oceanografia e Geofisica - solo per citare i principali - e una rete di parchi scientifico-tecnologici.

Nello spiegare le ragioni che suggeriscono di rinnovare l'Accordo, Panariti ha detto che «è necessario adeguarlo alle nuove esigenze espresse dal territorio regionale e al nuovo
contesto di riferimento».

«D'altro lato, a livello regionale, si avverte la necessità - ha aggiunto - di rafforzare una 'rete scientifica di eccellenza', affinché le istituzioni scientifiche di valenza nazionale e
internazionale che operano in regione possano, nel rispetto delle singole autonomie, aumentare la propria capacità di azione, attrattività e competitività a livello nazionale e mondiale,
nonché per favorire un migliore coordinamento nelle attività scientifiche e una condivisione di servizi».

«Il nuovo Accordo, che ha già ricevuto un primo parere positivo dal Mae - ha aggiunto - costituirebbe pertanto non solo uno sviluppo e una necessaria evoluzione dei contenuti e dei
risultati conseguiti dall'attività precedente, ma un modello da applicare su scala sovraregionale, nazionale  anche con riferimento alle due macrostrategie Adriatico-Ionico (Eusair) e
Alpina (Eusalp), ai fondi a gestione diretta e a quelli strutturali e di investimento».

«Inoltre - ha concluso - potrebbe supportare l'implementazione della Strategia regionale di specializzazione intelligente (S3), con particolare riferimento al percorso di continuo
coinvolgimento dei portatori di interesse».

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