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L'affondo dei pentastellati

Silos, Menis attacca Comune e Regione: "Trovino una soluzione"

Il pentastellato non risparmia critiche nei confronti dell'assessore regionale alla Sicurezza e rispolvera alcune dichiarazioni rilasciate dall'esponente leghista nel 2016. "Qualche giorno fa ha affermato che l'area è privata e che le istituzioni pubbliche non sono minimamente responsabili, mentre in campagna elettorale per le comunali chiedeva a Cosolini di sciacquarsi la bocca"

TRIESTE - "Sulla questione Silos l'assessore regionale Pierpaolo Roberti sembra soffrire di un grave problema di sdoppiamento di personalità. Qualche giorno fa ha affermato che l'area è privata e che le istituzioni pubbliche non sono minimamente responsabili, mentre nel 2016 in campagna elettorale per le comunali chiedeva all'allora sindaco Cosolini di sciacquarsi la bocca prima di additare la Lega di razzismo e lo accusava di permettere "a delle persone di vivere in simili condizioni, arrecando un danno a se stesse e alla comunità che le ospita". L'affondo è del pentastellato Paolo Menis, intervenuto nel caso che da mesi tiene banco all'interno della politica locale. Menis riavvolge il nastro delle dichiarazioni pubbliche dell'esponente leghista, facendone riemergere alcune "vecchie" di quasi dieci anni. 

Le dichiarazioni di Roberti

"Parlare di degrado e di igiene mancante - queste le dichiarazioni di Roberti nel 2016 - non offre il quadro della situazione: la realtà di fronte alla quale ci siamo trovati è di decine di persone, il cui numero ovviamente aumenta la notte, ridotte a condizioni di vita inumane. Ed è curioso che, in un simile contesto, il sindaco uscente, primo responsabile di questo schiaffo alla dignità di ogni individuo, si permetta di tacciare la Lega di razzismo. Il vero fanatismo è quello che permette a delle persone di vivere in simili condizioni, arrecando un danno a se stesse e alla comunità che le ospita. Cosolini si sciacqui la bocca dunque". Subito dopo Menis riporta le dichiarazioni fatte da Roberti solo due giorni fa. "È una situazione di cui non siamo minimamente responsabili, anzi, c'è piena volontà di voler rilanciare quell'area. Fosse pubblica potremmo intervenire noi, purtroppo è di un privato che oggettivamente in questi anni non ha fatto niente e che usa la situazione per fini politici". 

"Amministratori che non sono in grado di affrontare i problemi"

"E' evidente - continua Menis - che ci ritroviamo amministratori pubblici che non sono in grado di affrontare e risolvere i problemi di accoglienza, degrado ed igiene della città. Il sindaco, come affermava Roberti nel 2016, è il "primo responsabile di questo schiaffo alla dignità di ogni individuo" se assieme alla Regione non trova uno spazio dedicato alla prima accoglienza temporanea chiedendo contemporaneamente al Governo di aumentare il numero dei trasferimenti dei richiedenti asilo in altre località. Solamente quando un luogo alternativo sarà individuato da Comune e Regione, allora i proprietari del Silos dovranno garantire l'inaccessibilità alla struttura. Per questi motivi poco fa ho sottoscritto la petizione online lanciata da Mauro Gialuz che chiede al presidente della Repubblica di interessarsi alla questione Silos e di poter superare l’immobilismo delle istituzioni cittadine, regionali e statali".
 

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