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Turismo a Trieste: +10.2% gli Arrivi e +7.5% le Presenze

Il turismo in FVG tiene nonostante un giugno horribilisIl primo semestre dell’anno, rispetto all’analogo periodo del 2011, registra il +2% negli arrivi e rimane stabile nei pernottamenti: questi i primi datiraccolti dall’Agenzia TurismoFVG con il...

Il turismo in FVG tiene nonostante un giugno horribilis
Il primo semestre dell'anno, rispetto all'analogo periodo del 2011, registra il +2% negli arrivi e rimane stabile nei pernottamenti: questi i primi datiraccolti dall'Agenzia TurismoFVG con il riscontro delle imprese turistiche del Friuli Venezia Giulia.

A deprimere i flussi ci ha pensato il mese di giugno: -5,5% gli arrivi, -9,9% le presenze.


Non è andata meglio nel Paese che nel primo semestre nel suo insieme ha perso il 2,2% dei pernottamenti (-5,4% a opera degli italiani e +1,3% degli stranieri) e nel solo mese di giugno l'8% delle presenze (-7,1% di italiani e -8,2% di stranieri), secondo una recente indagine di Federalberghi.

In Friuli Venezia Giulia il mese di giugno ha invece dovuto scontare condizioni climatiche sfavorevoli per alcuni week-end, ma è stato soprattutto influenzato dal calendario delle tradizionali feste, vissute come vacanza dai turisti di lingua tedesca, distribuite nel 2012 in maniera completamente diversa: a differenza di quanto accaduto nel 2011, in cui tutte le festività cadevano nel mese di giugno, quest'anno l'Ascensione e la Pentecoste si sono tenute a maggio mentre a giugno soltanto quella del Corpus Domini.

Infatti se confrontiamo i dati di maggio 2012 con quelli di maggio 2011 otteniamo, grazie alla ricaduta di queste festività, il +15,9% negli arrivi e il +16,6% presenze.

L'impatto della crisi economica generale dà i suoi segnali e incide non solo sulla capacità di spesa degli italiani, ma anche su quella degli stranieri, che nel primo semestre hanno fatto registrare incrementi modesti negli arrivi (+1,5% di stranieri contro il +2,4% degli italiani) e un leggero calo nelle presenze (-0,3% di stranieri contro il +0,3% di presenze italiane).

Stringendo lo spettro di analisi ai diversi ambiti del Friuli Venezia Giulia, si constata il permanere di una criticità della montagna che, escluso il Tarvisiano e Sella Nevea (-2,8% di arrivi, ma +5,1% di presenze), ha perso sia in arrivi che in presenze: Carnia a -4,4% negli arrivi e -4,6% nelle presenze; Piancavallo e Dolomiti friulane (-11,7% gli arrivi e -16,1% le presenze).

Un'analoga situazione si registra nel Goriziano ( -2% di arrivi e -1,4% di presenze) mentre il mare si mantiene a galla con gli arrivi, scontando sempre più il fenomeno del turismo "mordi e fuggi" (Grado a +3% gli arrivi e -0,9% le presenze; Lignano a +2% gli arrivi e -5% le presenze).

Il Pordenonese ottiene una buona performance in termini di presenze +3,8% e rimane carente negli arrivi -4,8%, mentre

l'Udinese e soprattutto Trieste mostrano tendenze assolutamente in controtendenza rispetto al resto della regione e dell'Italia, evidenziando aumenti sia negli arrivi rispettivamente del +3,5% e +10,2% sia nelle presenze con il +7,8% e il +7,5%.

Aumenti significativi ma che vanno inquadrati ricordando che tali ambiti rappresentano soltanto il 20% delle presenze turistiche complessive in FVG.


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