Uti giuliana, Grizon (Pdl): «Necessario referendum, si faccia decidere ai triestini»
Lo rileva in una nota Claudio Grizon, Consigliere della Provincia di Trieste per il PDL: «Propongo a tutti i gruppi consigliari dei Comuni della provincia di Trieste, a presentare nei rispettivi consigli mozioni tese a promuovere un referendum consuntivo sull’opportunità di costituire o meno l’UTI Giuliana»
«L’Unione Territoriale Giuliana, ovvero l’associazione dei sei Comuni del territorio provinciale in un nuovo Ente, che si aggiungerebbe per ora alla Provincia di Trieste, tanto cara a Debora Serracchiani ed al Partito Democratico, sia portata al giudizio dei cittadini con un referendum consuntivo come avvenuto per il progetto di fusione tra i Comuni di Azzano Decimo e Pravisdomini in provincia di Pordenone, sonoramente bocciato dalla gente.
Lo rileva in una nota Claudio Grizon, Consigliere della Provincia di Trieste e del Comune di Muggia per il PDL
«Dopo mesi di polemiche, ricorsi e commissariamenti - continua la nota - è evidente che questa proposta, che prevede la costituzione di 18 nuovi Enti, anziché unire come dicono, sta lacerando da mesi le comunità, i territori e i Comuni di tutta la regione, come mai avvenuto in precedenza, per cui a questo punto sarebbe giusto che sia la gente ad esprimersi anche in provincia di Trieste».
«A tal fine - continua - pertanto propongo a tutti i gruppi consigliari dei Comuni della provincia di Trieste, indipendentemente dalla loro collocazione politica, che ritengono inopportuna o sbagliata la “riforma Panontin”, a presentare nei rispettivi consigli mozioni tese a promuovere un referendum consuntivo sull’opportunità di costituire o meno l’UTI Giuliana».
«Da parte mia - conclude Grizon - sensibilizzerò i colleghi del Comune di Muggia che hanno già votato contro all’approvazione dello statuto. Se si dovesse giungere al referendum vedremo chi sta dalla parte della gente e chi invece, pur di asservire i vertici del proprio partito e una politica accentratrice e prevaricatrice rispetto all’autonomia dei Comuni, è disposto di fregarsene dell’opinione dei cittadini».