Caso Coop, ultimo atto: Seghene cavaliere bianco o ombra oscura?
Data la notorieta' della figura del Sig. Seghene negli ambienti politici e sindacali di Trieste non sarebbe neanche il caso di commentare le sue dichiarazioni riportate sul Piccolo che a prima vista hanno il sapore di un' intervista concordata con l' interessato. Esse si spiegano da se'. Ma avendo avuto l' insperata fortuna di scoprire il "Cavaliere Bianco" tutore e prottetore delle Coop. Op. vorrei cogliere l' occasione, per cercare di capire qualcosa di piu', per chiedere al sig. Seghene di chiarire meglio alcune sue affermazioni:
1. lui che si proclama un outsider delle Coop. Op., un amico disinteressato che forse ha fatto poco di quanto poteva e forse doveva fare per aiutare il CdA a lavorare meglio, ci potrebbe allora spiegare cosa e' in effetti il Reparto 7? Perche' si e' costituita ancora una ennesima societa', questa volta pero' NON solo partecipata dalle nostre coop.? al SEGHENE non gli bastavano le 6-7 altre societa' fantasma/ partecipate al 100% dalle nostre coop. nelle quali lui e' membro del loro CdA,.come affermava l' avv. AllunniBarbarossa a RING di Tele4? scatole cinesi queste che pesano annualmente in bilancio dagli E. 60 ai 90.000 cadauna, un tanto per chiarire di cosa si tratta.
Il terzo socio al 30% e' la ditta grossista di ortofrutta del gig. D'Orso, storica fornitrice di questi prodotti della nostra coop. La domanda che sorge spontanea e': perche' il D'Orso che guadagna vendendo alla Reparto7 e non piu' direttamente alle nostre coop. deve guadagnarci ancora quando la Reparto 7 rivende questi stessi prodotti alle coop.op.?
e 3. gli immobili tanto decantati in varie sedi e pure da lui tirati in ballo quali sarebbero? I punti vendita, le Torri d' Europa, Gran Duino che lui li materializza in E. 65 milioni? Ma se li vendono vuol dire che le Coop. Op. chiudono baracca e burattini, significa il loro fallimento. Quindi come si puo' ipotizzare a cuor leggero di liquidare i soci prestanti i 103 milioni di Euro? Qui il nostro " cav. bianco" non pare tanto forte in aritmetica, perche' il patrimonio di 38 milioni e' stato assorbito per coprire i vari rossi di bilancio, il 2014 chiudera' con un buco stimabile in 14 milioni di cui 8 sono stati ricevuti in prestito di cassa dalle Coop-NordEst. ed altri 8 erano il residuo del patrimonio aziendale spariti nella voragine del profondo rosso di quest'anno, i fornitori avanzano crediti per 30 milioni e il Marchetti ha in tasca solo i 40 milioni messi a rendita in polizza presso le Ass. Generali. Far quadrare il cerchio ovviamente ci pensera' il nostro amico esterno molto disinteressato, non per niente e' lui il nostro cav. bianco.
Ha ragione in nostro ex sindaco Dipiazza quando alla fine del suo intervento su il Piccolo lumeggiava che il cerchio era chiuso con la consegna su piatto d'oro, questa volta e non solo d' argento, delle nostre coop.op alla capo gruppo delle coop. rosse, le Coop. NordEst. 5.per dirla tutta, il prestito dei soci e' regolamentato da specifica legge che per tutelare i soci prestatori non permette cche esso superi di 5 volte il capitale sociale piu' le varie riserve e il patrimonio. Quando detto prestito ammontava come sostiene il Seghene a 183 milioni, di quanto erano fuori dal suddetto parametro in piena contravvenzione alla legge vigente? La costituzione di queste 10 societa' di comodo non contribuivano anche a cercare di tentare in qualche modo surrettizio di rientrare in tale parametro?
Gli 80 milioni di euro del prestito dei soci, di cui egli lamenta la restituzione, erano soldi dei soci e questi liberamente se li sono ripresi come previsto dal Regolamento esistente emesso dalle coop. op. Nelle ultime 4 Relazioni di Bilancio il pres. Marchetti aveva sempre evidenziato questo calo dovuto alla crisi imperante ed alla condizione di bisogno di molti dei nostri soci che li spingeva a ricorrere ai loro risparmi per tirare avanti. Ora pur di salvare la faccia si tirano in ballo i "contras".
Ma chi sarebbero questi contras? Quelli che gia' nel 2007 avevano scritto alla Direzione Regionale per la cooperazione indicando l'escamotage delle societa' di comodo usate subdolamente per coprire il buco annuale di bilancio o forse i soci che avevano ed hanno veramente a cuore i destini della propria cooperativa? Oppure si doveva, tutti assieme in maggioranza bulgara, dire: " va tutto bene madama la marchesa"? imbrogliando cosi' i soci e non richiamando all' ordine i consiglieri di amministrazione ed i sindaci della cooperativa affinche' prestassero la dovuta cura ed attenzione per risolvere i problemi fallimentari della gestione aziendale?
Vorrei qui richiamare la sua attenzione e quella di tutto l'ex Cda che i signori SOCI sono i proprietari della Cooperativa e non gli amministratori che vengono da loro eletti. Non hanno mai ricevuto in mano una cambiale in bianco,m ala gestione della azienda che doveva essere oculata! Trieste e' piccola e' chiacchierona si sa e tra le cose che si sentono c'e' anche quella che questo incredibile cavaliere bianco fosse alla trattativa con Coop. NordEst gia' nel gennaio di quest'anno assieme al ex pres. Marchetti ( trattativa per vendere ad esse parte delle nostre cooperative operaie onde salvarle dal fallimento , mentre Coop NordEst le voleva tutte intere). Il Marchetti non eran andato assieme al vice pres. o al direttore generale? a quanto sembra no, solo con questo esterno, caro amico come consulente!
Ma si e' mai visto una cosa simile? Forse il nostro ex pres. gradiva mantenere il, come lo chiama lui, "silenzio dorato" anche in questo tragico e determinante frangente? Incredibili le fantasie che ci racconta il Seghene, altro che uomo ombra! un vero e proprio deus ex machina appare da queste manovre apparentemente fatte all' oscuro del CdA, del Collegio Sindacale e sicuramente dei soci. Altro che "solo contributi esterni" erano da lui portati a favore della nostra cooperativa! E non va dimenticato il fatto che sua figlia e' diventata prima direttore della contabilita' e recentemente anche direttore al personale ed all' amministrazione. Dei quasi 700 dipendenti non una parola salvo che accenni di sfuggita e promesse vuote di contenuto.
Ma sono 700 le famiglie che ne subiranno le conseguenze di questa scellerata gestione aziendale ed i sindacati fino al Natale dell' altro anno non si erano mossi, ne' avevano chiesto chiarimenti sull' andamento disastroso dei bilanci aziendali.
Ma poiche' ho esordito dicendo che il suo intervento sul Piccolo non meritava di essere commentato mi fermo qui.
Sergio Lorenzutti