Egr.Direttore,mi è capitato di leggere la relazione del dott.Bonfini,Commissario giudiziale nella liquidazione delle coop.operaie,una relazione pregevole che rimarca e certifica senza sbavature quanto gli è stato trasmesso dall'Amministratore giudiziario Consoli per sostenere il CONCORDATO PREVENTIVO.
Mi hanno particolarmente colpito,nella relazione a pagina 55 e 56 i dati del bilancio al 31/12/2014 successivi alla richiesta di fallimento dell'ottobre 2014.
Questi dati evidenziano una situazione passiva di 151.652.827,00 e un attivo di 168.532.155.La valutazione dell'attivo è stata fatta dai periti nominati dal tribunale su indicazione dell'Amministratore giudiziario Consoli.
Mi chiedo se sia normale che venga liquidata un'azienda che ha un attivo certificato dalla stessa PROCEDURA di 16.879.328,00 risulta che questo dato non sia stato comunicato all'Assemblea dei creditori ai quali è stato resa nota soltanto la presumibile percentuale ricavabile dalla liquidazione.
E' noto come in caso di procedure previste dalla legge fallimentare la valutazioni patrimoniali vengono fatte con molta prudenza,è quindi possibile che il patrimonio aziendale in realtà valesse molto di più di quanto valutato dai Periti indipendenti i quali hanno fatto le loro valutazioni seguendo le indicazioni dei loro Ordini professionali.
A questo punto sarebbe interessante capire quante siano state le aziende liquidate con un attivo consistente come quello del bilancio di coop.op.al 31/12/2014 e quali sono stati gli effetti di un'operazione che ha visto perdenti Creditori,lavoratori,soci coop.op.ci ha guadagnato chi ha acquistato a prezzi di saldo strutture e professionalità esaltando il ruolo di solidarietà del mondo cooperativo.Infine un grazie alla politica,di solito molto attiva,in questo caso inerte cosi come il sindacato che ha subito con signorilità la sparizione indotto compreso di 400 posti di lavoro.