"Quanto potrà reggere il sistema d'accoglienza a Trieste?"
I dati riguardati gli arrivi nella nostra città, registrati dalla polizia di frontiera, ci dicono che nell’ottobre del 2021 sono arrivate a Trieste circa 500 persone, mentre nell’ottobre del 2022 oltre 1.600. A questi dati si vanno ad aggiungere gli arrivi registrati dal resto delle forze dell’ordine: complessivamente a Trieste nell’ottobre di quest’anno si certificano oltre 2.000 arrivi. È evidente che l’attuale flusso migratorio mette in affanno il sistema d’accoglienza. Ci sono varie considerazioni da fare: la prima è la gestione degli arrivi. Da tempo il Sindacato Autonomo di Polizia con il suo rappresentante Lorenzo Tamaro, denuncia che il personale è sotto organico con la conseguente difficoltà di registrare gli arrivi. Come avvenuto mercoledì 2 Novembre con oltre 200 arrivi in un solo giorno. L’altra considerazione da fare è il punto portato avanti dal Presidente dell’I.C.S. Gianfranco Schiavone. Ovvero i mancati trasferimenti sul resto del territorio nazionale: dai 50 trasferimenti giornalieri, si è passati ai 50 trasferimenti settimanali. Con un notevole aumento dei flussi. Inoltre l’emergenza Ucraina, che si va ad aggiungere alla rotta balcanica. Avendo lavorato negli ultimi 6 anni nel sistema d’accoglienza, conosco bene questa realtà. Una realtà che non può reggere gli attuali flussi migratori, gestendo contemporaneamente l’Emergenza Ucraina. La mia proposta? 1. Servono altri enti gestori dell’accoglienza, con le competenze e la preparazione per gestire i grandi flussi: non si può più improvvisare. 2. Aumentare l’organico delle forze dell’ordine: il confine orientale va presidiato. 3. Fare degli accordi con la polizia slovena: come già avvenuto nel Governo Conte I. Francesco Viviani