"La tolleranza dei costumi", la riflessione di un lettore sul caso del "Pedocin"
Ho notato e fatto notare che nelle foto delle 'dame velate' del bagno La Lanterna si vede una donna coperta di vestiti dalla testa ai piedi che tiene viceversa per mano un bambino, uomo, in costume da bagno. Il problema dunque non è il costume, ma chi può e chi non può. L'uomo può mettersi in costume da bagno mentre la donna invece no; neanche in uno stabilimento per sole donne e con temperature che sfiorano i 40 gradi. Il patetico tentativo di giustificazione 'geografica' non regge: si sostiene che si sta coperti per paura delle scottature solari. Ma il bambino come mai, pur avendo la pelle più delicata, sta in costume?
Questo naturalmente è inaccettabile perché usi, costumi e tradizioni in contrasto con i nostri principi di uguaglianza e parità di diritti fra uomo e donna non possono essere tollerati, nonostante quanto ne possano pensare i signori della rete Dasi. O dovremo forse tollerare che un talebano proveniente dall'Afghanistan, per osservanza di usi e costumi propri del suo paese vieti alle donne di studiare o di sposare chi vogliono? L'accusa di intolleranza può essere facilmente capovolta: se qualcuno arrivato in Italia respinge qualsiasi nostro uso o costume che sia anche in minima parte diverso da quelli del suo paese d'origine chi è allora l'intollerante?
La tolleranza deve forse essere a senso unico e valere solo per noi? L'iniziativa di solidarietà con le donne 'tutte al mare vestite' è lodevole, ma sbaglia obiettivo. Si dovrebbe difendere il diritto delle donne, tutte, all'eguaglianza ed alla vera libertà di vestirsi che consiste nella possibilità di mettersi in costume quando si crepa di caldo almeno in uno stabilimento per sole donne; altrimenti doversi vestire sempre ed in un solo modo è costrizione, altro che libertà. Cosa diremmo se un uomo si recasse al reparto maschile della Lanterna, in piena estate, vestito con cappotto e sciarpa di lana per bagnarsi solamente i piedi? Non si palerebbe di libertà di vestirsi, ma si userebbe una altra parola. Ermanno Predonzan